Una piacevole e interessante intervista a Bruno Alves, perno difensivo imprescindibile nello scacchiere di Massimo Rastelli. Il campione d'Europa portoghese ha voluto fare un bilancio riguardante il suo impatto con la Serie A, campionato giudicato uno dei più difficili e competitivi nel mondo. Elogi al nostro campionato, al tecnico e una piccola citazione anche al tre volte Pallone d'Oro, Ronaldo, persona molto cara al difensore. Ecco l'intervista:
Sei riuscito a vincere campionati quasi dovunque. Quattro con il Porto, due con lo Zenit e uno con il Fenerbahçe. A Cagliari si è ridimensionato: obiettivo salvezza?
"No, a Cagliari sto vivendo un'esperienza che mi mancava, preziosa per questo."
Il paradosso di Bruno Alves: ha vinto l'europeo con il Portogallo, oggi guida la difesa più battuta dei cinque maggiori campionati continentali.
"Il calcio non vive di statistiche, la differenza la fanno i calciatori, non i numeri."
Sei sempre in contatto con Cristiano Ronaldo?
"Ci sentiamo spesso, è stato lui a raccomandarmi la Sardegna, meravigliosa non solo per le vacanze. Ho accettato con entusiasmo ma non sono qui per divertirmi. Ho aspettato mia moglie Rute che ha fatto un sopralluogo e ha dato l’ok: è entusiasta, come i tre bambini."
E se il Portogallo non avesse vinto l'europeo?
"Avevo già firmato prima dell'europeo. Sarei venuto lo stesso perché ero in scadenza di contratto."
Più bello il mare di Povoa de Varzim dove è nato oppure quello di Cagliari?
"Le spiagge sono simili. ma da noi c'è l'Atlantico: l'acqua è più fredda."
Che impressione le ha fatto il calcio italiano?
"Difficile, competitivo, di alto livello: come tattica, strategia e organizzazione è il top."
Degli aggettivi per definire il campionato portoghese, russo e turco?
"Il campionato portoghese è creativo, quello russo formativo e quello turco passionale, simile in Grecia dove ho giocato per un anno."
Perchè lo Zenit è stato formativo?
"Perché Spalletti mi ha insegnato molto, dalla tattica alla gestione del gruppo. Arrivavo dal Portogallo dove si pensa soprattutto alle qualità dei singoli. "
Com'è il rapporto con Rastelli?
"Ottimo. Sto imparando anche da lui: nuovi concetti e nuovi dettagli."
Cosa è cambiato in Portogallo dopo l'europeo?
"Una vittoria storica che ha fatto crescere la voglia di calcio tra i giovani e dimenticare per un pò il momento difficile. Il mio Paese vive una crisi peggiore che in Italia, non sarà in grado di sopportarla a lungo. "
Nazionale con la "pancia piena" ?
"La sconfitta con la Svizzera ci ha frenati, siamo secondi nel girone di qualificazione. Ma è impensabile non andare al Mondiale: ci giochiamo tutto in casa nell'ultimo incontro."
La sua partita migliore?
"A San Siro contro l'Inter."
Dicono che lei è bravo ma lento.
"Non si può avere tutto, altrimenti giocherei nel Real Madrid.."
Cosa fa un difensore lento di fronte a un centravanti veloce?
"Deve studiarlo e in campo pensare prima di lui."
Dicono anche che lei è bravo di testa e nelle punizioni.
"Mi piace andare avanti, partecipare all'azione offensiva, ho segnato anche contro la Lettonia. Il calcio non è mai qualcosa di statico."
L'attaccante più forte che ha incontrato in Italia?
"Pavoletti: non si tira mai indietro e accetta la sfida."
E in assoluto?
"Che domanda! Cristiano Ronaldo, non ci sono più aggettivi per definirlo. Mi basta ricordare l'incredibile goal che ha fatto quando io giocavo nel Porto e lui nel Manchester United, un tiro da quasi 40 metri."
Il difensore più forte, esclusi i presenti?
"Pepe. Scusate se scelgo un portoghese."
Nel Cagliari hanno giocato altri due campioni europei: Gigi Riva e il portiere greco Katergiannakis. Una leggenda e un flop. Cosa si dirà di lei?
"Voglio lasciare il segno in questa squadra, ne riparliamo più avanti."
Fonte Gds