In quello che poteva essere considerato un battesimo di fuoco per il centrocampo del Napoli, in un cambio sostanzialmente epocale con la scelta dell'ex Bologna davanti alla difesa al posto di Jorginho, il guineano nella gara più importante della sua giovanissima carriera ha confermato tutte le ottime aspettative che circolano attorno al suo nome. Efficace in fase di impostazione, impeccabile quanto puntuale in quella di copertura e rottura dell'azione avversaria: Amadou Diawara da ragione a Sarri ed alla sua scelta di preferirlo a Jorginho nella notte dello Stadium, riscrivendo forse qualche gerarchia nella mediana azzurra.
Inizio lento - Dopo una tribolata estate di mercato, il Napoli acquista dal Bologna il giovanissimo regista africano, classe '97, Amadou Diawara, nonostante le resistenze del club emiliano dovute essenzialmente alle bizze del procuratore. Sembrava uno dei classici casi in cui il giocatore, non ritenuto pronto da Sarri, avrebbe passato metà stagione in panchina, per poi essere ritenuto arruolabile per dare il suo contributo soltanto con l'avvento del girone di ritorno.
Diawara, peraltro, oltre ad essere acerbo sotto il profilo tattico, data anche la giovane età, era totalmente in ritardo di condizione, non avendo svolto alcuna preparazione fisica estiva, perché in rottura prolungata con i vertici del Bologna, che avevano rifiutato il rinnovo di contratto da lui richiesto. Le prime partite di campionato non hanno fatto altro che rispecchiare quanto ci si aspettava: Jorginho titolare in cabina di regia e Amadou ad osservare da bordo campo, ansioso di poter avere una possibilità per mettersi in mostra.
L'involuzione di Jorginho - L'occasione di Diawara si è, finalmente, presentata in coincidenza con la partita di Crotone, nella quale Sarri ha ritenuto opportuno far riposare l'italo-brasiliano, chiaramente appannato e in totale disarmo atletico. Jorginho, infatti, si era reso protagonista dell'errore mortifero contro il Besiktas, che aveva spalancato la porta per il vantaggio dei turchi, nonché di altre rilevanti sbavature nelle partite precedenti.
L'ingresso del classe '97 è stato in punta di piedi, ma confortante. Giocate non decisive, ma sempre preciso e puntuale nel dettare le geometrie e nell'interdire le azioni offensive di un Crotone, va detto, poco propositivo. Nell'ottica dell'alternanza, Jorginho ha riconquistato il posto da titolare in campionato nel turno infrasettimanale con l'Empoli e sembrava pronto a ricoprire lo stesso ruolo nella difficile trasferta dello Juventus Stadium.
Il cambio di gerarchie - Le premesse della vigilia, però, sono state sconfessate da Sarri, che ha sciolto il ballottaggio tra i registi garantendo una nuova occasione a Diawara, in quanto maggiormente avvezzo alla fase difensiva e più pronto a contrastare dal punto di vista fisico i temibili centrocampisti bianconeri. La scelta del tecnico toscano non poteva rivelarsi più azzeccata.
Amadou ha preso in mano le redini del centrocampo del Napoli, senza mai cercare la giocata ad effetto, ma dando sempre l'impressione di essere in totale controllo delle operazioni. In fase offensiva il ragazzo ha reso molto fluida la manovra, dando il via alle consuete triangolazioni del gioco sarriano; in fase difensiva, in modo ancor più evidente, si è reso protagonista di innumerevoli chiusure nei confronti degli inserimenti centrali di Hernanes e Khedira, che non hanno mai trovato uno sbocco per concludere a rete dalla distanza.
Probabilmente è ancora presto per poter parlare di cambio di gerarchie in cabina di regia in casa Napoli. Ad Istanbul, nella trasferta da dentro o fuori col Besiktas, rientrerà con ogni probabilità Jorginho dal primo minuto; tuttavia, ad oggi gli azzurri possono essere consapevoli che a coprire le spalle del brasiliano c'è uno stantuffo classe' 97 già pronto ai grandi palcoscenici.
E' nata una stella?