Tutti al lavoro, Milik compreso. Anzi, Milik davanti a tutti. E' già tornato a Castelvolturno il centravanti polacco, fresco reduce dall'operazione romana alla quale si è sottoposto per la ricostruzione del legamento crociato del ginocchio sinistro. Una torsione innaturale, un movimento che lo ha privato della gioia di restare in campo e proseguire nell'ottimo lavoro che lo aveva portato ad uno strabiliante inizio di stagione. Napoli lo aspetta, così come Sarri, De Laurentiis e tutti i compagni che ieri lo hanno ri-accolto a braccia aperte, seppur in ritardo e con un leggero zoppichio. 

Brucia le tappe Arek, freme per tornare in campo il prima possibile, senza però forzare tempi di recupero e passaggi fondamentali nella riabilitazione. Nemmeno il tempo di uscire dalla sala operatoria e giù per le rapide di un mondo fatto di sofferenza e abnegazione, per puntare a quella data già fissata dal dottor Mariani, dal dottor De Nicola - che lo coccola e lo protegge pedissequamente sotto la sua ala - e che lo stesso Milik ha già puntato con rinnovata fiducia dopo i primi giorni di lavoro. Un palleggio col piede destro, per testare la stabilità del ginocchio operato. Una passeggiata sul prato verde per salutare i presenti a Castelvolturno: Arek è a casa. 

"Primi passi in campo per Arek Milik. L'attaccante del Napoli, dopo aver svolto terapie a Castelvolturno, ha seguito l'allenamento della squadra. Una scelta, anche a scopo terapeutico, per avvicinare subito Milik ai compagni ed avviare quindi un processo di riabilitazione anche in termini psico-motori. Arek ha abbracciato prima il Presidente De Laurentiis e poi ha passeggiato sul campo di allenamento la supervisione del medico sociale Dottore De Nicola. Milik proseguirà sempre al Centro Tecnico le terapie al ginocchio" il comunicato della società partenopea di ieri pomeriggio.

Il saluto tra Milik e De Laurentiis ieri pomeriggio - Foto Ssc Napoli
Il saluto tra Milik e De Laurentiis ieri pomeriggio - Foto Ssc Napoli

Cento giorni, forse qualcuno in più, addirittura per altri anche qualcuno in meno. Dipenderà soltanto da lui, ma se il buongiorno si vede dal mattino, l'approccio mentale - tutt'altro che aspetto secondario da considerare in questo tipo di infortuni - è di quelli migliori. Freme, scalpita, Arkadiusz Milik, introverso sì ma anche coriaceo e deciso davanti al dovere, al quale è stato tolta ingiustamente - dal fato - la possibilità di proseguire al meglio ciò che era stato iniziato. Cento giorni, Napoli-Pescara nel destino. Al San Paolo, davanti a quei tifosi che lo hanno accolto e idolatrato dal primo momento, dalla prima sfida, quella contro il Milan. Una doppietta per rompere il ghiaccio. Tanti altri gol per intraprendere nel miglior modo possibile il viaggio partenopeo. 

Un viaggio interrotto bruscamente che Arek vuole riprendere il prima possibile. Cento giorni di lavoro e sudore, di passione e dolore, di buio in senso sportivo, dopo i quali Milik vuole tornare a godersi il sole che bacia il golfo di Napoli ed il Vesuvio. Tutti lo aspettano.