Prima conferenza stampa congiunta della stagione per il presidente De Laurentiis e Maurizio Sarri. In vista della importantissima partita di domani contro la Roma, società e tecnico fanno quadrato attorno alla squadra, provando a dare al Napoli il giusto entusiasmo per riprendersi dopo la brutta sconfitta di Bergamo.
E' il presidente azzurro ad aprire la conferenza stampa con una piccola introduzione: "Oggi come oggi nel calcio conta una sola cosa, la polemica. Il Napoli mi sta a cuore, sono qui per fare un patto di collaborazione con la stampa, perché i media devono parlare bene del calcio. Purtroppo vedo ovunque pagine avvelenate. Ma noi se amiamo questo mondo del pallone dobbiamo seminare, perché tutto viene visto dai giovani. Se noi cominciamo a far disamorare la gente, uccidiamo gli innamorati di calcio. Stadi, arbitri, ma è il sistema Italia/Europa che non funziona".
Viene chiesto poi al presidente un bilancio dopo le prime sette partite di campionato:"La mia esperienza mi dice che i bilanci si fanno alla fine e non durante. Dopo 7 giornate cosa posso dire? Che abbiamo una rosa molto competitiva e che ci stiamo comportando bene dopo aver perso Higuain. Siamo stati sfortunati adesso con Milik, ma sono sicuro che Sarri saprà gestire al meglio la situazione con Gabbiadini, Callejon e tutti i nuovi acquisti. Abbiamo provato a costruire una rosa a misura del nostro tecnico, e sono sicuro che lui farà bene, soprattutto con l'inseriment dei tanti giovani acquistati".
Si passa poi all'allenatore azzurro, che si sofferma sulla partita di domani e sul momento dei suoi ragazzi: "E' davvero prematuro di parlare di partita decisiva. E' sicuramente una partita importante per noi che veniamo dalla brutta partita di Bergamo. Sarà una partita davvero complicata visto l'organico della Roma e soprattutto perchè arriva dopo la sosta. La partita contro l'Atalanta ha evidenziato alcune lacune che dobbiamo limare, come ad esempio quando la partita non si mette sul binario giusto, abbiamo difficoltà a cambiare marcia. Ma questo deve essere soprattutto un percorso di crescita essendo noi una squadra giovane". Poi un commento su Gabbiadini: "Non devo dire nulla, altrimenti significherebbe che è cambiato qualcosa. Hanno giocato quasi allo stesso modo, non c'è Milik ed ora c'è Gabbiadini. Poi ci inventeremo qualcosa perchè Manolo non può certo giocare sempre alla lunga, questo spetta a me, a lui solo di giocare. E' un grande giocatore".
Dopo un intervento di De Laurentiis sulla Juve, anche Sarri ci tiene a fare una percisazione: "Sulla Juventus mi hanno sempre chiesto la stessa cosa. Ho sempre detto la stessa cosa, ma perchè dopo una sconfitta viene interpretata diversamente, come una resa? Ho sempre detto che la Juve è come il Bayern in Germania, il PSG e il Barcellona. Tutti poi avete scritto che la Juve è più forte. Farla passare come una resa mi ha fatto girare i coglioni, io non sono uno che si arrende, altrimenti non arrivavo dalla seconda categoria alla serie A".
Commento finale del tecnico azzurro sui complimenti ricevuti negli ultimi giorni e sul potenziale della sua rosa: "Ringrazio Spalletti che è un allenatore di livello elevatissimo, ricordate com'era la Roma prima del suo arrivo. Noi dobbiamo crescere in alcune partite dove non ci esprimiamo al massimo o in cui caliamo dal 100% al 50%, dobbiamo crescere, ci sono tanti giovani. Dobbiamo tirare fuori tutte le potenzialità, possiamo aprire un ciclo importante". "Per quanto riguarda il potenziale della rosa, dipende soprattutto dal miglioramenti di alcuni limiti, nel lungo periodo sono d'accordo con quanto fatto dal club, evitando di prendere giocatori bolliti. Abbiamo preso giovani, magari ci faranno bestemmiare per sei mesi, ma che nel lungo periodo saranno importanti perchè sono '94, '95, '97. Il limite è giocare solo in un modo, dominando il match, non facendo punti in altre gare".
E' il presidente De Laurentiis a chiudere la conferenza con una ennesima stoccata a Gonzalo Higuain: "Higuain lo andai a prendere da solo a Madrid senza dire niente a nessuno, tanto che Bigon ci rimase male perchè non l'avevo avvertito. Portai Higuain a Benitez che invece voleva Leandro Damiao del quale non mi piaceva il suo procuratore. Higuain al Real Madrid non era la stella che è diventata a Napoli, con Sarri abbiamo giocati tutti per lui. Higuain non l'avrei mai mandato via e gli avevo offerto molto di più della Juventus. A marzo a Venezia ci eravamo messi quasi d'accordo, poi il fratello venne da me e mi disse che Higuain non voleva più giocare a Napoli perchè non c'erano giocatori importanti, poi mi ha detto un'altra cosa che non voglio ripetere per non andare a finire in causa".