Al di là delle polemiche, dei malintesi e dei paradossi e delle contraddizioni di una città che vive quotidianamente di più bassi che alti. Torna la Champions League a Napoli e, all'indomani della guerra fredda tra società e tifoseria, che nelle prime apparizioni stagionali ha disertato il San Paolo, il catino di Furigrotta è pronto a spingere i propri beniamini come nelle notti di Gala. Arriva il Benfica all'ombra del Vesuvio, occasione tra amarcord e non solo, di tornare a sostenere la propria squadra, a caccia di una vittoria che potrebbe risultare di fondamentale importanza per il cammino europeo della squadra di Sarri.
Già, tornare, perché una delle assurdità più grandi di questo inizio stagione splendido del Napoli del tecnico toscano - che viaggia a gonfie vele con cinque vittorie e due pareggi senza mai conoscere sconfitta - è non avere al suo fianco il pubblico amico, da sempre arma in più nelle notti in cui contava maggiormente. Società e tifoseria non vanno più a braccetto, per tanti motivi, ma quella di stasera è una sfida che esula da qualsiasi malcontento, da qualsiasi controversia che ha minato il rapporto. C'è da guardare avanti, al futuro, con rinnovata fiducia ed entusiasmo, miste ad eccitazione, quella per il ritorno della coppa dalle grandi orecchie - e della sua musichetta che porta in grembo - al San Paolo. Impossibile mancare. Impossibile rimanere indifferenti al fascino di quelle note.
Ne è consapevole Maurizio Sarri, dell'importanza della gara in sè e dell'emozione che suscita ascoltare quelle note per la prima volta a casa sua. Il toscano, che dopo aver rotto il ghiaccio più che positivamente in terra d'Ucraina, aspetta con ansia ed ebbrezza l'esordio casalingo, davanti ai tifosi di casa, mira in alto, nonostante le difficoltà e le insidie dell'affrontare la squadra di Rui Vitoria siano tantissime. Squadra votata all'attacco quella lusitana, che scenderà al San Paolo senza fare molti calcoli, presumibilmente, nonostante qualche defezione di troppo. L'importanza della gara è capitale per il futuro prossimo e recente delle due squadre, seppur non decisiva nè per la qualificazione diretta, nè per il primo posto.
La corsa ad uno dei due posti negli ottavi di finale, e presumibilmente anche alla piazza più ambita, sarà però inevitabilmente condizionata dell'esito del match di questa sera, che potrebbe offrire soprattutto ai partenopei l'opportunità di allungare subito a più cinque sui diretti rivali e iniziare a pensare con rinnovato entusiasmo alla terza sfida interna contro il Besiktas, con l'intento di archiviare la pratica già nel girone d'andata. Calcoli che però Sarri non ha la minima intenzione di fare e, all'indomani del successo fondamentale di Kiev, sprona i suoi ad una prestazione maiuscola, senza freni inibitori nè ansie di qualsiasi tipo.
Che gara ci aspetta
Inevitabile, quasi impossibile, chiedere una gara attendista da Napoli e Benfica, che per indole e fisionomia sono due undici votati all'offesa piuttosto che alla difesa. Ciò non toglie che però, nella bilancia di fine gara, l'equilibrio assumerà una importanza capitale nel decretare la vittoria dell'una o dell'altra. Perché se è innegabile che entrambe le squadre fanno della fase offensiva la propria prerogativa, sfruttando a piacimento le corsie laterali come gli inserimenti centrali, è atrettanto risaputo che sia i partenopei che le aguias quando si espongono un pò troppo lasciano qualche spazio di troppo alle ripartenze avversarie. Motivo per il quale gli attacchi dovranno sì esser bravi a scardinare le altrui difese, ma essendo sempre accorti a guardarsi bene le spalle.
Di fondamentale importanza sarà la pressione che entrambe le compagini, già dalla prima costruzione dell'azione, effettueranno sui portatori di palla difensivi. Dove entrambe le squadre proveranno a prevalere sull'avversaria è però sulle corsie laterali, dove i terzini dovranno dare manforte alle scorribande degli attaccanti laterali, provando ad approfittare di una disattenzione degli avanti rivali per creare un due contro uno ed arrivare con maggiore facilità sul fondo per creare pericoli. Particolare attenzione il Napoli dovrà farlo sui tiratori ospiti dalla distanza, con Pizzi e Horta che non disdegnano questo tipo di soluzione.
Le ultime dai campi di allenamento
Napoli - Sarri non sembra avere alcun dubbio di formazione, fatta eccezione per il ballottaggio in mediana che dovrebbe vedere Allan preferito a Piotr Zielinski. Difesa a quattro oramai consolidata con Hysaj che torna titolare con Albiol, Koulibaly e Ghoulam davanti a Reina. Il brasiliano ex Udinese, come suddetto, riprenderà il suo posto con Jorginho e Hamsik in mediana, mentre davanti con Milik di punta ci saranno Mertens e l'inossidabile Callejon.
Benfica - Qualche defezione di troppo per Rui Vitoria che deve rinunciare a Jonas ed a Raúl Jiménez, oltre che a Samaris, Danilo e Jardel. Il tecnico dei portoghesi non muterà però l'atteggiamento propositivo della sua squadra, schierando un 4-4-2 che in fase offensiva diventerà un 4-1-4-1. Il solo Fejsa, all'occorrenza, resterà a protezione della retroguardia formata da Semedo, Lopez, Lindelof e Grimaldo, mentre Horta sarà il mediano con maggiore possibilità di inserimento tra gli attaccantt. Sugli esterni Salvio e soprattutto Pizzi, con Guedes e Mitroglu di punta.
Le probabili formazioni
Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Milik, Mertens. All. Sarri
Benfica (4-4-2): Julio Cesar; Semedo, Lopez, Lindelof, Grimaldo; Salvio, Horta, Fejsa, Pizzi; Guedes, Mitroglou. All. Rui Vitoria
I precedenti ed il direttore di gara
Otto anni fa, più o meno di questi tempi, gli unici due precedenti. Al San Paolo, in quello che era il primo turno preliminare che forniva l'accesso alla fase a gironi dell'allora Coppa UEFA, il Napoli si impose per 3-2, mentre al ritorno i lusitani ribaltarono la sfida vincendo 2-0 contro i partenopei. C'è un terzo precedente, in amichevole però, che premia sempre i padroni di casa, con gli azzurri che superarono 2-1 i portoghesi con gol di Behrami ed Higuain nell'agosto del 2013.
Dirigerà l'incontro il tedesco Felix Brych.