Chi ben comincia è a metà dell'opera. Lo sa bene Marco Giampaolo, vittorioso all'esordio sulla panchina della Sampdoria proprio sul campo dell'Empoli, club che lo ha rilanciato nel calcio che conta durante la passata stagione. L'allenatore nato in Svizzera però, sa anche che tre punti non sono niente senza lavoro, sacrificio e impegno quotidiano.
Dunque, guai ad abbassare la guardia in vista di un match che, almeno sulla carta, vede i Doriani favoriti. A Marassi infatti, giunge la nuova Atalanta targata Giampiero Gasperini, uno che di Genova si intende e che ha sempre fatto male ai blucerchiati.
Nonostante la sconfitta maturata all'esordio con l'arrembante Lazio di Simone Inzaghi, il Gasp e la sua banda arrivano a Genova pieni di volgia e ambizioni, proprio come la Sampdoria di Giampaolo. Il tecnico di Bellinzona infatti, reputa il match con i bergamaschi un vero è proprio test della verità per capire il livello di crescita della sua squadra, apparsa già tonica a Empoli: "Mi aspetto una gara diversa dalla prima, l’Atalanta ha fatto un’ottima partita domenica scorsa: anche se ha perso l’ha dominata sul piano del gioco. Noi dobbiamo mettere da parte Empoli, dobbiamo pensare che dobbiamo rimetterci la faccia: questo è un altro capitolo, un’altra storia" avvisa Giampaolo in conferenza stampa.
Dopodiché, Giampaolo si sofferma sull'avversario, tra i più ostici dell'intero campionato: "Affrontiamo una squadra che non muore mai e tiene le partite aperte fino all’ultimo, come nella mentalità di Gasperini. La sua storia insegna: cambia molto e non ti dà riferimenti; davanti sono velenosi e bravi nell’uno contro uno". Sulla formazione che scenderà in campo dal prim minuto, Giampaolo resta ermetico: "La formazione che vince non è detto che non si possa cambiare. Con questo non voglio dire che la cambierò. Fernandes, Praet e tutti gli ultimi arrivati hanno bisogno di tempo, anche se qualcosa hanno appreso della nostra idea di calcio collettivo. Per quanto riguarda Praet, che pure si è allenato poco con noi, ha mostrato in campo di saper interpretare il suo ruolo, quindi è disponibile anche lui".
In chiusura, l'allenatore ex Siena dedica un messaggio alle vittime del terremoto che ha sconvolto il centro Italia, e alla famiglie rimaste coinvolte nei tragici eventi: "So che il presidente Ferrero ha voluto devolvere la metà dell’incasso del derby ai terremotati, e poi anche i calciatori e i tifosi si sono mobilitati. Questa è una tragedia. La solidarietà di fronte a questi gravi eventi è molto sentita. Noi italiani siamo pieni di difetti, ma abbiamo una grande capacità di fare raccolta e di essere solidali quando ci sono queste tragedie grandi".