Mangala? Prima si tenterà il tutto per tutto su Maksimovic. Questa è la situazione attuale in casa Napoli: i partenopei, quindi, non mollano, la priorità rimane il centrale serbo del Torino, e solamente dopo essersi giocati tutte le carte in questo senso si prenderà in considerazione l'ipotesi di arrivare al difensore del Manchester City. La distanza tra domanda ed offerta, per quanto riguarda Maksimovic, sembra essersi ridotta a due milioni di euro: Cairo, inviperito per il comportamento del giocatore, che da oltre una settimana sta disertando gli allenamenti, ha fissato il prezzo a 30 milioni più una percentuale sulla futura rivendita, De Laurentiis si è spinto fino a 28 milioni bonus compresi.
La situazione resta comunque intricata: Cairo è forte del contratto che lega Maksimovic al Torino fino al 2020 e non vuole cedere al "ricatto" messo in atto dal serbo, De Laurentiis, per contro, può vantare la volontà del giocatore, fermamente intenzionato a vestirsi d'azzurro. Il presidente granata ha anche cercato di far lievitare il prezzo proponendo il giocatore a Chelsea e West Ham, tentando di scatenare una vera e propria asta, ma ha del resto bisogno di concludere l'affare in tempi brevi: la somma che deriverà dalla cessione di Maksimovic sarà infatti indispensabile per sbloccare il mercato granata, mettere a segno gli ultimi colpi e completare la rosa a disposizione di Mihajlovic.
La telenovela potrebbe giungere ad una svolta nella giornata odierna: Fali Ramadani, numero uno dell'entourage del centrale serbo, si trova infatti a Milano con l'intenzione di mediare tra le due società e, se possibile, ammorbidire la posizione dei granata. Non è da escludere, inoltre, l'inserimento nella trattativa di Mirko Valdifiori e Luigi Sepe, giocatori che interessano non poco, il primo in particolare, al Torino. Insomma, oggi potrebbe essere la giornata giusta per mettere fine all'annosa querelle: Maksimovic vuole il Napoli, il Napoli vuole Maksimovic, il Torino ha bisogno di fondi da reinvestire sul mercato. La conclusione dell'affare, quindi, farebbe felici tutti. Almeno in teoria.