Quarantacinque milioni, più il cartellino di Manolo Gabbiadini: prendere o lasciare. Deve essere andata più o meno così, con De Laurentiis che ha posto sul tavolo della trattativa per arrivare a Mauro Icardi l'ultima proposta all'Inter di Suning e Thohir. Non un passo in più verrà fatto dalla società partenopea per provare ad acquistare il giovane talento argentino, capitano della squdara neroazzurra, erede forse unico nell'immaginario comune partenopeo di Gonzalo Higuain.
L'ultima offerta è di quelle ghiotte per l'Inter, che valuta attentamente se lasciar partire il suo uomo simbolo in cambio di una ricostruzione quasi fisiologica - delle casse e della rosa - oramai sempre più imminente. Icardi il sacrificio, anche se la nuova proprietà non vorrebbe mostrare il fianco debole alla tifoseria poco dopo il suo arrivo. Decisione difficile, tutt'altro che scontata in un senso come nell'altro. Il Napoli alza la voce, costretto dalla necessità di regalare a Sarri un attaccante degno del ruolo di centravanti in una squadra che vuole lottare per i primi posti e per un percorso di blasone anche in Europa. Chiama la Champions, a grandissima voce, soprattutto chi, come Icardi, non l'ha mai fatta prima d'ora.
L'amichevole di ieri sera ad Oslo è sembrata l'ennesima prova a conferma del malessere del centravanti di Rosario, avulso dalla manovra di Mancini, sterile come mai nelle rarissime occasioni - due - avute a disposizione sul destro e sulla testa. E' un Icardi visibilmente frastornato, sicuramente in ritardo di condizione - oltre che pervaso da pensieri che ne annebbiano la mente -. Inevitabile, fisiologico, soprattutto quando le tentazioni sono così forti, con cinque o sei milioni di motivi già pienamente accettati. De Laurentiis continua a corteggiarlo, ma non sarà disposto a farlo ancora a lungo.
Sullo sfondo, nel frattempo, Giuntoli allaccia rapporti con le altre squadre, indaga sulla possibilità di raggiungere un accordo in breve tempo anche su altre piste. Ecco che all'orizzonte ri-spunta Kalinic, così come l'idea - forse bufala - di provare a convincere Diego Costa, chiuso dall'attacco del Belgio appena trasferitosi in maglia Chelsea formato da Lukaku e Batshuay. Insomma, la margherita dei papabili sembra ancora florida e ricca di alternative, anche se il tempo a disposizione del Napoli stringe sempre più, con la città che impazientemente attende il colpo di teatro del mercato azzurro.