Una pietra tombale sulla vicenda della cessione di Higuain alla Juventus è ad oggi difficilissimo e, con ogni probabilità lo sarà anche in futuro. Tuttavia il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, intervistato ai microfoni del Corriere dello Sport, ha provato a chiudere di fatto la questione, tornando a parlare senza peli sulla lingua di puro tradimento. In attesa della risposta dell'argentino, che è atteso quest'oggi a Torino, le parole del patron.
"Mezz’ora dopo ch’eravamo stati informati dalla Juventus della loro volontà di rispettare la clausola abbiamo cominciato a pensare al futuro. Avevamo capito, sin dalle prime dichiarazioni del fratello di Higuain, che si sarebbe corso il rischio di dover individuare un nuovo centravanti, e per questo le riflessioni erano state avviate, ma non pensavamo seriamente che sarebbe andato via, né che avrebbe cancellato con un colpo di spugna il suo triennio napoletano. C’è chi dice che parlare di tradimento sia esagerato, e invece io penso il contrario, perché in questa scelta c’è il senso pieno del tradimento, che comprende anche l’ingratitudine. Vorrei poterla chiudere senza spargimento di polemiche. Resta la mia considerazione nei confronti della Juventus, ma avevo immaginato un altro tipo di comportamento. Vero, c’era una clausola, non è stata commessa alcuna scorrettezza formale, ammesso che non si vogliano considerare tali le visite mediche notturne, però in questo calcio senza scrupoli, non si ha rispetto neppure dei sentimenti".
Morto un Papa se ne fa di sicuro un altro, e mentre gli azzurri trattano l'acquisto di Milik, il presidente parla di Mauro Icardi come sostituto: "Vorremmo che fosse un'operazione realizzabile, com’è chiaro a tutti. Non mi piace entrare nelle pieghe di vicende che devono essere riservate, per quanto possibile. La stampa ha un suo ruolo, lo esegua, e dunque se indaga e scopre e scrive o racconta mi sta bene. Non mi sembrerebbe elegante, in questo momento, che sia io a rivelare alcuni aspetti privati. Ma che Icardi sia un centravanti straordinario lo dicono i numeri; l’avevamo praticamente preso prima che andasse all’Inter. Certi amori non finiscono, evidentemente. Certi amori..."
Infine sulla polemica dell'agente di Koulibaly sul rinnovo, la chiosa sibillina del patron: "Per me è un falso problema".