Giorni di riflessione apparente in casa Napoli, con il tormentone vice-Higuain che ieri, nelle prime ore del pomeriggio, è iniziato ufficialmente con l'assalto di De Laurentiis a Mauro Icardi. Il ventitreenne argentino ex Sampdoria è il candidato numero uno a vestire la maglia numero nove lasciata vacante dall'ex Real Madrid, passato oramai ufficiosamente alla Juventus. Per il Napoli la prima necessità, ora come ora, è quella di rifondare il reparto offensivo, partendo da quello che dovrebbe essere l'erede del Pipita: l'offerta fatta all'entourage del classe 1993 è di quelle ghiotte - compreso anche il 50% dei diritti d'immagine - ma i partenopei dovranno adesso affrontare la fase più dura della salita, ovvero trattare con l'Inter.
Situazione tutt'altro che facile quella neroazzurra, che cerca di sedare i malumori di Roberto Mancini attraverso qualche acquisto. Perdere Icardi, seppur a peso d'oro, vorrebbe dire per l'Inter un notevole passo indietro nel processo di crescita voluto dall'ex allenatore di Fiorentina e City, che al contempo spinge per avere rinforzi. La necessità della dirigenza lombarda è quella di vendere per finanziarsi la campagna acquisti, ma la cessione del bomber per il momento non è stata presa minimamente in considerazione. Quaranta milioni l'offerta iniziale - interlocutoria - del Napoli, consapevole però che non poteva e non potrà bastare per vincere la resistenza di Ausilio, Thohir e Suning, che chiedono poco meno del doppio per iniziare a valutarla. Qualora gli azzurri decidessero di affondare il colpo definitivamente, non è da escludere che nell'affare possa rientrare anche Manolo Gabbiadini, da tempo nelle mire di Mancini, e che all'ombra del Vesuvio, con un attaccante più giovane e discretamente ingombrante al suo fianco, difficilmente resterà.
Discorso diametralmente opposto invece quello che l'attaccante bergamasco classe 1991 farebbe nel caso di arrivo di Carlos Bacca o di Nikola Kalinic, due degli obiettivi messi nel mirino da Giuntoli e dal suo entourage. Molto più facile arrivare al colombiano del Milan, da tempo sul mercato e già ceduto al West Ham per una cifra prossima ai trenta milioni di euro: l'ex Siviglia resta però in attesa di una chiamata da Napoli - o meglio da una squadra che disputi la Champions - per provare a dire la sua anche nell'Europa che conta. L'operazione Bacca permetterebbe a Sarri di alternare i due a seconda delle esigenze: l'esperienza e la personalità del sudamericano in Champions, la freschezza atletica, il dinamismo e l'esuberanza di Gabbiadini in Serie A e Coppa Italia.
Pagare al Milan la cifra richiesta non dovrebbe essere un problema per le casse azzurre, che verrebbero sì rese più leggere ma nemmeno più di tanto, permettendo inoltre a De Laurentiis di operare con maggiore tranquillità e manica larga negli altri settori del campo: non va dimenticato infatti il bisogno del Napoli di trovare anche un centrocampista, probabilmente due, che riescano a dar manforte al terzetto Allan-Jorginho-Hamsik, con i nomi di Diawara ed Herrera o Tolisso che restano più che semplici idee. Infine, quando le situazioni più impellenti saranno risolte, gli azzurri definiranno anche l'aspetto legato al terzino destro ed al vice Reina - in ordine di importanza - con Widmer - Darmian in alternativa qualora Mourinho non lo reputasse all'altezza della situazione - e Sportiello che rappresenterebbero anche un discreto investimento per l'immediato ma soprattutto il futuro azzurro.