All'insegna della duttilità tattica, dell'intercambiabilità di pedine e di ruoli continua a muoversi il mercato del Napoli, che ieri sera si è bruscamente inserito nella trattativa che vedeva oramai definito il passaggio di Emanuele Giaccherini al Torino. Fermi tutti, ci siamo anche noi. Giuntoli s'intromette a gamba tesa, proponendo al calciatore un ruolo di secondo piano, dietro le quinte, quasi come un regista dei film di Aurelio De Laurentiis. Ed allora Giak, forse si può iniziare a girare.
Umiltà ed etica del lavoro al potere, carisma, mentalità vincente e personalità da mettere a disposizione di una squadra che, proprio sotto questo aspetto, ha sempre dimostrato notevoli lacune. Tatticamente, Giaccherini, potrebbe inserirsi al contempo in più ruoli, a partire da quello di mezzala a quello di esterno d'attacco, su ambo i lati del 4-3-3 sarriano. Un ruolo apparentemente marginale, pronto però a gara in corsa o nelle rotazioni di Maurizio Sarri a far rifiatare i titolarissimi, completandosi quasi naturalmente con le caratteristiche dei nomi che continuano a circolare in questi giorni in ottica azzurra.
I partenopei, infatti, qualora dovesse concretissarsi l'affare che porterebbe all'ombra del Vesuvio l'ex juventino, continuano a lavorare sia sulle piste che portano a Witsel e Pereyra, con il nome di Candreva cha va pian piano raffreddandosi. Il colpo Giaccherini potrebbe inoltre essere propedeutico - economicamente - alle operazioni decisamente più onerose che il club ha intenzione di chiudere nei prossimi giorni, a partire da quello del belga per finire con l'argentino. Un mercato in continua evoluzione quello dei partenopei che sembra però prendere definitivamente forma in questi ultimi giorni.