Liverpool, 4 Ottobre 2012, siamo ad Anfield Road e l'Udinese conduce sorprendetemente per 1-2 sui padroni di casa. Dopo un primo tempo passato in vantaggio, i Reds hanno subito la rete del solito Totò Di Natale, che ha pareggiato i conti, appena iniziata la seconda frazione, e l'autogol di Coates, sfavorito dall'ostruzione di Domizzi. Al 72' Di Natale riceve un lancio dalle retrovie, controlla il pallone splendidamente con alcuni palleggi e scarica all'indietro per Pasquale che sta arrivando a rimorchio. L'ex Livorno non ci pensa un secondo e, nonostante un piede non proprio fatato, decide di scoccare un tiro dalla distanza. La palla non è molto veloce, ma è angolata quanto basta per sorprendere Reina ed insaccarsi. L'urlo di gioia in campo e tra i tifosi è incontenibile, una di quelle cose che restano nel cuore e nella mente. Infatti fino a quel momento il pensiero collettivo era: "Forse riusciamo ad uscirne con un pareggio". Con quel gol invece si inizia ad intravedere una vittoria impronosticabile e che al 90' arriva per 2-3, un successo che si incastona nella storia dell'Udinese. Tutta la squadra è fantastica, ma quello che resta più impresso ovviamente è il gol vittoria. Realizzato da Pasquale.
Giovanni Pasquale nasce a Venaria Reale il 5 gennaio 1982. Date le origini piemontesi, le squadre giovanili con cui muove i primi passi nel mondo del calcio non possono che essere di quella zona. E che giovanili, parte infatti nell'organico della Juventus, salvo poi passare alla Pro Vercelli. Anche gli inizi da professionista sono importanti, completa infatti con l'Inter la sua formazione e con i nerazzurri esordisce direttamente in Serie A, con mister Hector Cuper che gli permette di collezionare 18 gettoni in campionato ed addirittura 11 in Champions League. Non male per un ragazzo alla prima stagione tra i professionisti e che la Vecchia Signora aveva scartato. Anche l'anno dopo l'Hombre vertical gli concede un buon numero di minuti per crescere. Nella stagione 2004-2005 sulla panchina dell'Inter arriva però Roberto Mancini, che non terrà ugualmente in considerazione Pasquale, dando il suo benestare, nel gennaio 2005, alla cessione in prestito del ragazzo. Il piemontese andrà a farsi le ossa prima a Siena e poi a Parma, per poi essere ceduto definitivamente al Livorno, dove in due stagioni conterà 67 presenze in Serie A, confermandosi come un esterno difensivo di buon livello. Su di lui quindi mettono gli occhi molte squadre con ambizioni di classifica medio-alta. Tra queste, la spunta l'Udinese, che mira a posizionarsi stabilmente tra le squadre che lottano per l'Europa. La prima stagione è quella 2008-2009 ed è la più fortunata per l'ex Inter, scende infatti in campo 28 volte in Serie A e 10 in Coppa Uefa, diventando uno degli uomini di fiducia di mister Pasquale Marino. Segna anche il suo primo gol da professionista, contro il Lecce, andando a segno altre due volte nella stessa stagione. L'annata successiva per l'Udinese si rivela essere molto complicata, con tante difficoltà e anche l'esonero di Marino (con l'arrivo di De Biasi), che sarà poi richiamato. Nonostante questo ed un paio di infortunii, Pasquale mantiene il posto. Nella stagione 2010-2011 arriva mister Francesco Guidolin, che passerà dalla difesa a quattro a quella a tre, sfavorendo così il ragazzo di Venaria Reale, che è prettamente un terzino. Il mister ex Parma quindi lo considererà una delle prime alternative e non più un titolare. Comunque, in quattro stagioni, riuscirà a ritagliarsi abbastanza spazio, con le presenze anche nei preliminari di Champions e in Europa League, con il gioiello con il Liverpool ad elevare il suo status agli occhi dei tifosi al pari di altri senatori come Domizzi. Giovanni però vorrebbe più spazio, dato che l'età avanza e il calo delle prestazioni è dietro l'angolo. Così viene mandato un anno in prestito al Torino, così da poter anche essere vicino alla sua famiglia. I granata lo useranno spesso nel girone d'andata, salvo poi metterlo in disparte nel girone di ritorno. Un infortunio nel mese di marzo completa l'opera e l'ex Livorno non viene riscattato, tornando così ad Udine.
All'Udinese ritrova una situazione completamente diversa rispetto a quando se n'era andato, c'è un nuovo DS (Giaretta) e non c'è più Guidolin in panchina, bensì Andrea Stramaccioni. Il giovanissimo tecnico manterrà comunque il 3-5-2, affidandosi spesso a Pasquale, data la sua esperienza. La stagione però è infelice e i friulani si salvano con 42 punti. Nella stagione 2015-2016 c'è un ennesimo cambio di panchina, con l'arrivo di Stefano Colantuono, il quale però andrà un po' contro i senatori dello spogliatoio e a fare le spese di questa nuova politica sono Di Natale, Domizzi e lo stesso Pasquale. L'era quindi si avvia alla conclusione e il ragazzo già a gennaio sembra in procinto di fare le valigie, salvo poi essere trattenuto. Nell'ultimo scorcio di stagione arriva De Canio, per salvare un'Udinese in declino. Il tecnico lucano torna a puntare sugli elementi dello zoccolo duro e così l'ex Inter riesce ad ottenere altri tre gettoni. Contro il Carpi gioca la sua ultima partita, dato che non gli verrà rinnovato il contratto, e farà parte della grande festa d'addio insieme a Di Natale e Domizzi.
Così si conclude la sua avventura ad Udine, dopo 167 presenze e 5 gol, con la sensazione di aver lasciato un ricordo importante nella storia dell'Udinese, soprattutto grazie a quel gol ad Anfield Road che gli permetterà di essere ricordato per sempre come "L'eroe di Liverpool".