Il posticipo della 37ma giornata di Serie A ha visto il Napoli sbancare il "Grande Torino" col risultato di 2-1. Una vittoria importantissima per tantissimi motivi. Innanzitutto quella di Torino era considerata la sfida più delicata tra le ultime tre che il Napoli era ed è chiamato ad affrontare, in quanto fuori casa il team partenopeo aveva inanellato tre sconfitte consecutive contro Udinese, Inter e Roma. Proprio i giallorossi avevano reso questa sfida ancora più complicata con la vittoria sul Chievo, che aveva messo pressione ai giocatori azzurri. I timori quindi in casa partenopea erano molti, ma il Napoli è stato bravo a spazzarli via già alla fine del primo tempo. Infatti i primi 45 minuti sono stati una vera "esibizione", come poi dirà Ventura nel post - gara. Il Napoli, a parte lo spavento per il gol poi annullato a Belotti per fuorigioco, non ha mai abbandonato la metà campo granata, attuando il classico pressing asfissiante unito a velocità di possesso e verticalizzazioni. Un primo tempo che avrebbe messo in difficoltà chiunque. Durante la stagione è capitato, esempio recente la trasferta dell'"Olimpico" contro la Roma, che il Napoli non riuscisse a concretizzare la grande mole di gioco prodotta, costruendo occasioni a ripetizione ma senza il dovuto cinismo. Invece contro il Torino gli azzurri sono riusciti a capitalizzare immediatamente le chances avute, infatti prima Higuain e poi Callejon hanno siglato le due reti che hanno permesso al Napoli di gestire il vantaggio con tranquillità. Protagonista fondamentale per entrambe le reti è stato Hamsik che ha fornito ai due marcatori palloni che andavano solamente depositati in fondo alla rete.
I problemi del Napoli sono cominciati ad inizio ripresa con la squadra che non poteva logicamente tenere i ritmi dei primi 45 minuti e quindi non è più riuscita a rendersi pericolosa come nel primo tempo. Da qui il primo grande difetto sul quale mister Sarri dovrà lavorare duramente durante l'estate in vista della prossima stagione e cioè la mentalità di continuare a giocare ed attaccare nonostante il vantaggio. Infatti spesso il Napoli quando è in controllo della partita inizia a specchiarsi producendo un possesso palla sterile che incoraggia gli avversari. I partenopei, sotto questo punto di vista, hanno incontrato molte difficoltà in quanto, come detto più volte da Sarri in conferenza stampa, il Napoli non è una squadra capace di gestire un risultato ma è costruito per attaccare costantemente. Invece anche ieri, piuttosto che "ammazzare" l'avversario col gol del 3-0, la squadra si è lentamente adagiata sul risultato contenendo le produzioni offensive dei granata, in particolare di Bruno Peres. Proprio il brasiliano però, ben imbeccato da Vives, è riuscito con un tiro sporco a superare Reina e a riaprire la partita. Da qui il Napoli è tornato a mostrare la parte peggiore di sè e cioè quella di una squadra intimorita e impaurita, che non è riuscita più a ragionare e trovare soluzioni offensive, non approfittando degli spazi lasciati liberi dal forcing granata. In realtà il Torino non si è più reso realmente pericoloso, proprio perchè il Napoli, nonostante le difficoltà, ha tenuto bene in fase difensiva, ma ciò che più preoccupa è l'atteggiamento assunto dopo la rete subita.
E' da qui che deve ripartire la formazione partenopea, dal migliorare quest'aspetto che può fare un enorme differenza. Ad oggi infatti lo si pone come principale capo d'accusa alla squadra. Mentalità e atteggiamento vincente però non si acquisiscono da un momento all'altro, ma solamente con l'esperienza. Detto ciò, il Napoli è chiamato ad un ultimo sforzo, quello casalingo contro il Frosinone già retrocesso, per coronare una stagione che è andata oltre qualsiasi aspettativa. I partenopei possono ritenersi più che soddisfatti di quanto fatto fino ad ora, neanche il più ottimista dei tifosi avrebbe mai immaginato ad inizio stagione che il Napoli potesse chiudere il campionato davanti a squadre più attrezzate per questi livelli come Roma ed Inter e soprattutto con un distacco dalla Juventus prima in classifica al di sotto dei 10 punti. Ora c'è da mettere la ciliegina su questa magnifica torta, ma non sarà assolutamente facile, perchè il Frosinone verrà nel capoluogo partenopeo con la voglia di ben figurare nell'ultima giornata del campionato, davanti ad un pubblico numeroso e caloroso. L'andata non deve ingannare, il 5-0 va dimenticato, piuttosto va preso come stimolo per provare a ripetere quel tipo di prestazione, sperando che si possa festeggiare sia l'accesso aritmetico alla fase a gironi di Champions League, sia l'aggancio o addirittura il sorpasso di Higuain a Nordahl, con l'argentino ora distante solo due reti (33 a 35).