Due gol all'andata, stesso trattamento al ritorno. Gonzalo Higuain non fa sconti all'Atalanta di Edoardo Reja, che osserva la Pipita azzurra trascinare i suoi al successo contro la sua Dea in maniera impotente, rilanciando con veemenza la candidatura dei partenopei al secondo posto dopo la vittoria di rimonta della Roma qualche minuto prima. Disarmante, ancora una volta, la facilità con la quale il centravanti di Brest riesce a condizionare le sorti della gara, sbloccandola con una zampata dopo soltanto 10 giri di orologio e chiudendola ad un quarto d'ora dal termine dopo che i compagni avevano sperperato svariate occasioni per il raddoppio.

Napoli sciupone, stranamente, quello visto ieri sera al San Paolo, che non è riuscito a chiudere il capitolo bergamasco il prima possibile nonostante la solita mole di gioco, risparmiandosi una buona dose di patemi d'animo nel finale. Imprecisa, molto più del solito, la squadra di Sarri, che davanti ad un'ostica ed attenta Atalanta non è riuscita a muovere la sfera con la solità fluidità ed armonia, sebbene l'esito del match non sia mai stato in discussione per tutta la durata dell'incontro. Reja disegna la sua squadra ad immagine e somiglianza del tecnico goriziano: nonostante i reparti molto stretti non consentano ai padroni di casa di trovare spazi, la bravura del Napoli nel trovare Hamsik alle spalle della coppia di mediani bergamaschi è spesso esemplare quanto decisiva. La chiave del match risiede proprio nella capacità, chirurgica, di imbeccare lo slovacco alle spalle di De Roon: nasce da quì la pennellata del vantaggio, che Higuain non può proprio sbagliare. 

Higuain sigla il raddoppio del Napoli, svettando in area - Source: Repubblica
Higuain sigla il raddoppio del Napoli, svettando in area - Source: Repubblica

Di personalità, nei minuti successivi, la gestione del match, che sembra pian piano sopirsi davanti alla superiorità del possesso dei padroni di casa. Le folate di D'Alessandro, unica spina nel fianco azzurro, vengono puntualmente disinnescate dalle chiusure del solito impeccabile Koulibaly, mentre Albiol tiene a bada Borriello quando l'Atalanta si affida all'attaccante per provare ad alzare il proprio baricentro. La sfida si mette proprio come voleva Sarri, con il vantaggio nel punteggio e l'inerzia tutta dalla sua all'intervallo. Il tarlo, fisso, è quello di ipotecare i tre punti non appena tornati in campo e, di ritorno dagli spogliatoi la squadra segue a menadito i dettami del mister: pressione asfissiante e palle gol a grappoli. Tuttavia, l'imprecisione di Hamsik, Insigne, Mertens ed Allan non consente ai partenopei di mandare agli archivi la pratica, complice uno Sportiello che inizia a respingere tutto ciò che gli passa tra le mani. Il gol è nell'aria e, come al solito, è il Pipita a raccogliere l'invito dell'amico scudiero dalla destra: l'argentino ha percentuali più alte di realizzazione rispetto ai compagni e stavolta l'estremo difensore avversario può soltanto chinarsi a raccogliere la sfera dal sacco. 

Quando la gara sembra definitivamente scritta, Freuler in collaborazione con Albiol regala ulteriori emozioni ai pochi spettatori del San Paolo, mentre Mertens ed El Kaddouri esaltano i riflessi del portiere dell'Atalanta. Al triplice fischio finale la testa vola già all'Olimpico di Torino, penultimo (forse ultimo) atto della cavalcata del Napoli verso il secondo posto.