Apre la conferenza l'intervento del DS Cristiano Giaretta: "Siamo qui in molti, perché i ragazzi stessi ci hanno fatto capire quanto è importante la gara di domani e vogliono fare un appello verso i nostri tifosi per avere lo stadio pieno. Questo rappresenta una compattezza del gruppo, che ha voluto esternarlo anche a voi oggi qui presenti".
Parola a mister De Canio, domani si potrebbe festeggiare la salvezza aritmetica: "Quando sono venuto, ho detto che la salvezza avremmo dovuto conquistarla tutti insieme, e il senso è proprio questo. Dobbiamo cercare di remare tutti nella stessa direzione e siamo arrivati a un momento molto importante. Siamo a un passo dalla salvezza e dobbiamo fare un ultimo sforzo, che non sarà facile, vista la qualità dell'avversario. Abbiamo bisogno della spinta del nostro pubblico, che non è mai mancata in questa stagione. Faccio comunque un fortissimo appello ai nostri tifosi affinché facciano sentire il peso del loro calore e del loro amore verso i ragazzi, che stanno profondendo uno sfondo enorme in questo momento del campionato. Vogliamo essere numerosi a spingere verso il traguardo".
Ci sarà da rimpiazzare Duvàn Zapata, squalificato: "Ho altri elementi a disposizione. Giocheremo come abbiamo sempre fatto, mantenendo più o meno le stesse posizioni. Ci sarà chi si dovrà adattare, ma va bene così. Non credo sia tanto un problema di tatticismi. In questo periodo, lavorando insieme in maniera intensa, i giocatori hanno capito le mie richieste tattiche e si sono sempre dimostrati molto attenti e sensibili a queste richieste, anche se poi a volte è uscito bene e altre no. Ognuno può dare il suo contributo con le sue caratteristiche. E poi io conto molto sulle motivazioni; un giocatore che domani gioca può avere una motivazione fortissima per dimostrare nell'arco dei 90 minuti il proprio valore ed essere protagonista assoluto in un momento importante del campionato, insieme alla squadra".
Come vede il Torino? "Il Torino ha un gioco molto semplice ed è pericolosissima soprattutto fuori casa, quando può giocare in contropiede. Dà l'impressione di essere quasi addormentata, ma poi è in grado di fare delle accelerazioni incredibili e cambiare la gara. Ha qualità nei suoi giocatori, soprattutto davanti. La metto sul livello del Chievo, forse con un pizzico di pericolosità in più".
Edenilson e Perica sono due possibili alternative: "Quello di Edenilson è un aiuto che ho ricevuto dai suoi compagni e anche dal Direttore Giaretta. In effetti il ragazzo a Milano si è comportato molto bene, fino a quando ha avuto la capacità di essere in ritmo partita. Perica ovviamente lo prendo in considerazione. L'ho buttato dentro anche contro il Napoli quando mi è servito. Io mi fido molto delle motivazioni e dell'entusiasmo dei calciatori. Se hanno talento, qualità e orgoglio, credo che siano le qualità indispensabili per fare bene. Credo che queste componenti ci siano in praticamente tutti i ragazzi del gruppo, soprattutto in quelli che magari hanno giocato di meno".
Servirà sacrificio a centrocampo per contenere i rientri a metà campo di Belotti e Martinez? "E' un atteggiamento che deve avere la squadra come successo contro il Chievo. Maturità tattica e capacità di non farsi travolgere dalle situazioni, mantenendo una lucidità indispensabile. Le partite a questo punto vanno ancora più ragionate. C'è meno tempo per fare una manovra, ogni errore può essere fatale. La partita deve essere molto razionale, da parte di tutti e in tutti i momenti. Ogni ragazzo sa che ha una parte da interpretare e da svolgere. Quelli nelle posizioni centrali magari possono essere maggiormente coinvolti. La squadra è consapevole di dover fare questi sforzi".
Spazio poi anche per Antonio Di Natale, che ha voluto risolvere ufficialmente il caso mediatico costruito intorno a lui: "Dispiace sempre non esserci, ma sono infortunato. Sono due mesi che non gioco, e spero che domani chi giocherà saprà fare bene, perché gli attaccanti a disposizione hanno lavorato molto bene questa settimana. Il Torino è un'ottima squadra, ma noi abbiamo maggiori motivazioni e dobbiamo farle valere. Ho un problema muscolare non indifferente. Voglio stare bene all'ultima partita con il Carpi, per poter festeggiare con il pubblico e giocare la mia ultima a Udine. Poi vedrò cosa fare, ma al momento conta solo l'Udinese, che è sempre più importante di tutto, anche di Totò. Vogliamo fare una grande partita insieme ai tifosi con il Torino e festeggiare con i nostri tifosi. Ho vissuto questi mesi come ho vissuto i miei 12 anni. Io devo solo ringraziare la società; sono orgoglioso di quello che ho fatto in campo, ma anche fuori, rifiutando molte squadre. Aspettiamo di fare una grande partita domani e poi vedremo se sarò in campo col Carpi. Gli obiettivi raggiunti qui non li ho raggiunti da solo, ma con i compagni, la società e i tifosi. Sarà una bella emozione l'ultima gara, ma dobbiamo pensare al Torino".
Alla fine ci sono le parole anche del nuovo leader, Zdravko Kuzmanovic: "Domani dobbiamo vincere e mangiare il Torino. Mi sta piacendo la posizione in cui sto giocando ora. Al momento sto provando sempre a dare il 100% in campo. Io sono venuto a Udine con il concetto di giocare mezzala. Colantuono non mi ha mai chiesto di fare questo ruolo. Alla fine decide sempre il mister. De Canio ha voluto provarmi lì e io ho sempre provato a fare il massimo. Mi sto trovando bene in questo ruolo. Posso dire che sono un giocatore che ha sempre voglia di giocare. Non mi sento un leader, perché non sono un fenomeno come il nostro capitano che può decidere le partite da solo. Io ci metto sempre il massimo della grinta, e vogliamo dimostrarlo domani in campo, cercando di sopraffare il Torino".