"Lunedì sarà emozionante ritrovarmelo ancora una volta di fronte. A proposito, a fine partita mi farò dare la sua maglietta. Lui già lo sa. Ogni volta che ci affrontiamo, al novantesimo sa che il dazio da pagare è la consegna della sua maglia di gara!". Da Bergamo a Napoli, con l'occasione di riabbracciare vecchi amici e uno dei suoi pupilli: Edy Reja vivrà un lunedì particolare al San Paolo, quando di fronte si ritroverà Marek Hamsik, divenuto nel frattempo capitano e bandiera della squadra partenopea, che ha festeggiato a Roma le 400 presenze in maglia azzurra. L'allenatore goriziano ha ricordato, ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, gli inizi di carriera dello slovacco, lanciato proprio da Reja nel suo primo anno di A in Campania. 

"Quattrocento partite in maglia azzurra, che record! Quando è arrivato a Napoli, dopo due o tre allenamenti avevo già capito di avere di fronte a me un talento puro del calcio. Come persona, come uomo, Marek ha dimostrato un attaccamento straordinario ai colori azzurri. E ancora oggi se pensi al Napoli, pensi a lui. E' sempre stato riconoscente della fiducia che gli è stata data dal club. E continuerà a fare di tutto per ripagare sul campo questa fiducia. Di questo credo che gli vada dato merito e onore".

Il ricordo di Reja si sposta, successivamente, sul ricordo del rapporto, molto stretto e schietto, tra i due: "Ho sempre avuto un rapporto stretto con Marek e ne sono orgoglioso. Si è subito instaurata una sintonia forte basata su reciproco rispetto. Per non parlare dell'integrità morale".

Ed infine: "Un suo goal che porto nel cuore? Sarò sincero: tutti! Ne ha fatti tanti con me in panchina, tutti belli ed importanti, dovuti ad una sua caratteristica speciale: i tempi di inserimento. Dispiace infatti che per un paio di stagioni sia stato impiegato in un ruolo non consono alle sue caratteristiche. E' un calciatore che ha bisogno di spaziare, è una mezzala pura, un centrocampista di inserimento"