Una gara uno dai due volti quella andata in scena alla Phillips Arena di Atlanta, Georgia, tra gli Hawks di Mike Budenholzer ed i Boston Celtics di Brad Stevens. La spuntano, dopo aver temuto la rimonta degli ospiti, i padroni di casa, che confermano il fattore campo nel primo atto di una serie che si preannuncia lunga ed equilibrata. Male i Celtics nella prma fase del match, deconcentrati in difesa e imprecisi in attacco: ne approfittano i cinici e più esperti Hawks che scappano fino al più diciassette. La rimonta ospite si ferma sul più 3, quando Stevens deve rinunciare a Bradley, tassello fondamentale che potrebbe aver chiuso anzitempo la sua serie. Budenholzer si gode il successo ed il vantaggio nella serie, anche se dovrà mettere una toppa al calo di rendimento nel terzo quarto.
Primo tempo a senso unico, con Atlanta che fin dalle prime battute inizia a lavorare sul pick and roll tra Teague e Horford sul quale i Celtics dimostrano le prime difficoltà. Lo scarsissimo approccio della squadra del Massachussets vale il -7 sul 9-2 con Stevens chiamato a correre ai ripari con il time out. Tuttavia, la sua squadra non si scuote, restando nel torpore di un dormiveglia che durerà per tutto il primo tempo: Thomas forza oltremodo in attacco, Crowder e Smart sbagliano facili conclusioni aperte dal perimetro; il solo Bradley trova, con Sullinger, la forza di rispondere alle scorribande del play avversario e ai sette punti di Paul Millsap, che alla lunga lascerà il proscenio al compagno. La musica non cambia nel secondo quarto, anzi: dopo il 30-19 del primo tempo, gli Hawks continuano ad alzare il ritmo del gioco, prima difensivamente e poi in transizione offensiva. I padroni di casa banchettano nelle difficoltà dei Celtics, oltremodo fuori dal ritmo della partita: quattro di Scott ed il jumper di Horford sanciscono il massimo vantaggio sul 48-30 prima della tripla di Bazemore e dei liberi di Bradley che chiudono la prima metà della gara.
Cambia, e non di poco, la musica nel terzo quarto, quando a fare la voce grossa difensivamente soprattutto sono Amir Johnson ed i Boston Celtics, che ritrovano oltre all'ardore spalle a canestro anche fiducia quando c'è da spingere in transizione: ne scaturiscono percentuali di tiro molto più alte rispetto al primo tempo, che permettono agli ospiti con Turner e Thomas di riportarsi sul -9 (45-54). Il minuto playmaker di Boston inizia a tartassare la difesa di casa, che non riesce a trovare le giuste contromisure all'alternanza di scelte, molto più sagge e lucide, dell'ex Phoenix Suns: un'entrata prima e la seconda tripla di serata permettono a Stevens di tornare a -5, prima dei quattro punti di fila di Millsap che fanno rifiatare gli Hawks. C'è, finalmente, una partita, bella ed equilibrata come nelle previsioni della vigilia: ai canestri di Turner e Crowder rispondono Bazemore e Horford, decisivi nei momenti cruciali.
Smart si scrolla dalle spalle la tensione prepartita e, ad inizio ultimo periodo, mette a segno i cinque punti che riportano Boston definitivamente in partita. Non solo: i Celtics approfittano dell'inerzia della rimonta per mettere la freccia del sorpasso e, con un 18-6 di parziale, portarsi addirittura sul più 3 con le triple di Smart e Crowder (83-80). Nel momento più delicato della sfida, l'episodio che condiziona gli ultimi sei minuti dei Celtics, costretti a fare a meno di Bradley, che abbandona gara e, probabilmente, la serie a causa di un'infortunio muscolare. Boston ne risente immediatamente, con Altanta che ritrova invece vigore dall'assenza degli avversari: Thomas riesce a porre rimedio al ritorno dei padroni di casa con quattro liberi, ma rimanda soltanto il contro-sorpasso. Teague torna a macinare pick and roll centrali con Horford, che rispetto al primo tempo è infallibile cecchino sugli scarichi e puntuale anche sotto canestro. Smart e Thomas provano, nel finale, a gettare il cuore oltre il fatidico ostacolo, ma devono arrendersi ai liberi di Teague che chiudono la contesa.