Carpe diem, Manolo. Lo strano destino dell'attaccante italiano più prolifico negli ultimi due anni, in rapporto ai minuti giocati, è quello, paradossalmente, di giocarsi il tutto per tutto nelle poche, pochissime chance che Maurizio Sarri è stato costretto a dargli in questa stagione. Un anno e mezzo di Napoli, che hanno confermato la vena realizzativa di un attaccante (centravanti o esterno che sia) che vede la porta come pochi connazionali. Tuttavia, i minuti giocati con la maglia azzurra del Napoli sembrano precludere la via degli Europei di Francia al talento bergamasco, relegato fin troppo in panchina a causa dell'ingombrante presenza del centravanti principe del campionato.
La squalifica di Higuain, però, ha riaperto le porte del campo a Gabbiadini che, da rapace quale è sempre stato, si è tuffato sul primo pallone a disposizione per rispondere a tono: il gol dell'1-0 al Verona, dopo la rabbia mista a frustrazione per i miracoli di Gollini che gli avevano strozzato l'urlo in gola, è l'esempio di abnegazione che ha da sempre contraddistinto la carriera del giovanissimo e talentuosissimo attaccante ex Bologna e Sampdoria. Già, il Bologna, ultima tappa (o una delle ultime) presumibilmente del cammino di Manolo con la maglia del Napoli: la riduzione della squalifica di Higuain costringe il vice a partire da titolare ancora in due occasioni, nelle quali si giocherà ben altro che la conferma nella stagione prossima con il vessillo dei campani.
Gabbiadini, tra stasera e martedì, si giocherà una fetta di Europeo, perché nessuno come lui ha segnato tanto tra le stagioni 2014 e 2016. Un delitto, all'apparenza, non portarlo in Francia. Una giustificazione, quella dei pochi minuti giocati, che però non fa biasimare l'ex allenatore della Juventus. Difficile la convivenza con Higuain, soprattutto se Sarri ha bollato l'ex bergamasco come centravanti e non più attaccante esterno: inevitabile, per gli equilibri di squadra, impreziositi dal lavoro instancabile di Josè Callejon.
Dura la vita di Gabbiadini, costretto a giocarsi il tutto per tutto in 180 minuti, con la consapevolezza di meritare più spazio, con il Napoli e con la nazionale italiana, e con la necessità di dimostrarlo nel più breve tempo possibile, senza alcun margine di errore. Stasera, alla Scala del calcio, contro l'Inter, la prova del nove finale: animo, Manolo!