Dalla Primavera alla Prima squadra con la benedizione di Silvio Berlusconi. Cristian Brocchi è pronto a giocarsi le proprie carte in questi due mesi sulla panchina rossonera. Tanti i concetti affrontati nella conferenza stampa di presentazione a Milanello.
Si parte intanto da come pensa di far giocare il suo Milan: "Nel mio percorso ho usato quello e il 4-3-3. A me piace giocare con una difesa a 4 e un centrocampo a 3 e nel tridente offensivo mi è sempre piaciuto giocare con alternative diverse. Con la Primavera in questa seconda parte di stagione ho giocato con il trequartista. Nella squadra ci sono giocatori che possono giocare a tre e che possono fare il trequartista, ma anche a tre davanti. Saranno sicuramente questi i moduli che userò. Abbiamo dei giocatori ideali per fare il ruolo dietro le punte Honda e Bonaventura sono due di quelli che possono farlo. Dipenderà da quanta interpretazione del ruolo riusciranno a dare alla squadra." Il contratto solo fino a Giugno non è un problema: "Non è il contratto che ti dà la possibilità di essere sereno o meno. Se avessi avuto un contratto di due anni o più, ma avessi fatto male sarei stato comunque sostituito e l'unica cosa è che avrei le spalle coperte da un contratto. Non è la mia priorità, la cosa più importante è il bene del Milan. Se non dovesse andare bene avrò l'umiltà di riconoscerlo."
Obiettivo l' Europa: "Prima c'è da conquistare un posto in Europa che è di fondamentale importanza. Non si può pensare subito alla finale, ma bisogna preparare le partite prima al massimo. Attraverso queste partite è normale che si cercherà di seminare arrivando alla partita con la Juve cercando di instaurare con la squadra un rapporto forte. Ci stiamo provando già da ieri. E' normale che non si possa entrare in una situazione nel giro di due giorni, ma avere l'intelligenza di mettere uno o due segnali ogni giorno non solo in campo, ma anche fuori." Un passaggio dedicato anche al suo rapporto con Silvio Berlusconi e su come sia diventato così speciale: "inceramente non lo so. Nel senso che non sono mai stato io ad andare a pubblicizzarmi, assolutamente no. Il presidente penso abbia avuto, nonostante i molteplici impegni, abbia sempre manifestato la voglia di seguire il Milan in tutte le sue dinamiche. Io penso che il fatto che si sia parlato bene del mio gioco in questi anni, probabilmente l'ha incuriosito e ha iniziato a prendere informazioni. Sicuramente avrà avuto relazioni importanti e da lì è nata questa considerazione."