"Non dobbiamo cambiare atteggiamento rispetto alle ultime partite, la squadra sta avendo una certa continuità di gioco, a parte un tempo contro il Chievo. La classifica dell'Udinese non rispecchia i suoi valori, servirà astuzia per avere la meglio. Sicuramente questa è una squadra che può crescere molto a livello individuale".
Si apre così la conferenza stampa di Vincenzo Montella, che dopo l'ottimo pareggio conquistato dalla sua Sampdoria sul campo della Fiorentina, guarda alla partita interna contro l'Udinese con l'intento di proseguire la striscia positiva di risultati, oltre a guardare con maggiore serenità in vista delle ultime gare di campionato. Gara tutt'altro che semplice contro la compagine friulana, che arriva a Marassi forte della vittoria sul Napoli.
"Credo che con due vittorie il discorso salvezza possa essere chiuso. Recuperare la posizione che ci compete? Bisogna vedere le condizioni che si verificano, a gennaio la squadra è stata cambiata molto, con il mio benestare, ma non bisogna aver paura di cambiare. Bisogna saper vendere bene e acquistare meglio. Alla Samp devono esserci giocatori motivati, e su questo siamo d'accordo con la società".
Montella che ha ritrovato una discreta solidità difensiva, che potrebbe risultare fondamentale in ottica salvezza. Inoltre, la stabilità del reparto arretrato permette all'aeroplanino di guardare all'innesto di Muriel in avanti: "Lo vedo diverso negli allenamenti, più continuo. La mia intenzione da qui alla fine è avere quanti più giocatori pronti possibile per questo rush finale. L'intenzione è sfruttare al massimo tutti i giocatori, Muriel è uno dei tanti valori di questa squadra". Inoltre, riguardo il rientro di Krsticic: "E' stato a lungo infortunato, e prima di questo periodo non aveva avuto continuità neanche negli allenamenti. Anche lui è un giocatore che ci può dare una mano da qui alla fine".
Infine, uno sguardo anche agli avversari di domani: "Anche l'Udinese ha avuto dei giocatori fuori per infortunio, ora ha recuperato pedine importanti come Widmer, Armero. Ha un gioco "di transizione", aspetta l'avversario e poi colpisce. È una squadra pericolosa, ma lo siamo anche noi. Di Natale? Non so se abbia ancora voglia di giocare. Spesso ho provato a portarlo nelle squadre che allenavo ma non ci sono mai riuscito".