Perso ormai da tempo il treno Champions, il Milan si gioca le ultime carte per salvare una stagione non molto esaltante e per salvare la panchina di Sinisa Mihajlovic. Ma allo stadio Atleti Azzurri d'Italia i rossoneri sprecano l'ennesima chance contro un'ottima Atalanta e cadono per l'ottava volta in campionato e rimangono con una partita in più a -6 dall'Inter (che giocherà alle 20:45 contro il Torino) e solo +1 dall'insidia Sassuolo. La squadra che tanto aveva ben impressionato all'inizio del girone di ritorno sembra aver perso brillantezza che fino a pochi mesi fa faceva sognare ai tifosi del Diavolo una clamorosa rimonta.

LA PARTITA

Reja schiera il modulo 4-3-1-2 per trascinare via la squadra dalle zone basse della classifica. In porta Sportiello, difesa composta da Masiello, Stendardo, Paletta e Dramè. A centrocampo Kurtic, Cigarini e De Roon. Diamanti alle spalle di Pinilla e Gomez.Mihajlovic vara il classico 4-4-2. Donnarumma tra i pali, Abate, Zapata, Romagnoli e Antonelli in difesa, De Sciglio, Montolivo, Bertolacci e Bonaventura a centrocampo. In attacco torna la coppia Bacca-Luiz Adriano. 

Il Milan si illude subito. Dopo soli 3 minuti Stendardo tocca la palla con la mano e l'arbitro indica il dischetto. Segna Luiz Adriano che non andava in rete da più di 4 mesi. Poco dopo Abate salva il risultato deviando un tiro di Gomez. I padroni di casa trovano il pari sul finire del primo tempo grazie a una spettacolare rovesciata di Pinilla. Dopo l'intervallo, al 13' Mihajlovic manda in campo Balotelli al posto di Luiz Adriano. Cinque minuti più tardi arriva il vantaggio dell'Atalanta grazie al Papu Gomez che raccoglie al meglio un assist di De Roon. Balotelli e Menez (subentrato a De Sciglio) ci provano ma il Milan non riesce a trovare la rete del pareggio. Zapata salva su Pinilla e Donnarumma para su Diamanti. Entrano Poli per Bertolacci. Migliaccio, Raimondi e D'Alessandro rimpiazzano De Roon, Diamanti e Gomez per gli orobici. Finisce 2-1 per l'Atalanta. Un risultato che delude il Milan.

Intanto la società ha deciso di mandare la squadra in ritiro almeno fino a sabato prossimo, il giorno del delicato match contro la Juventus.

Così il tecnico serbo ai microfoni di Premium Sport: "Abbiamo fatto due punti contro squadre che stano dietro di noi e questo non è accettabile. Questa partita doveva essere affrontata in modo diverso. Avevamo la fortuna di essere in vantaggio ma non siamo riusciti a chiuderla. Se dopo tante partite parliamo sempre delle stesse mancanze, purtroppo abbiamo dei limiti. Domenica abbiamo una partita difficile contro una squadra molto più forte di noi.  C'è un calo di concentrazione , è una roba inaccettabile. Stiamo in ritiro almeno fino a sabato, non so se ci servirà. Siamo arrivati al limite e questa è l’ultima cosa che ci rimane. Mi prendo le mie responsabilità, è una mia decisione condivisa con la società. Cerchiamo di tirare fuori gli attributi.

Ma cosa manca a questo Milan?: "Ci manca personalità- ha analizzato Mihajlovic- certe partite bisogna vincerle. Manca anche la cattiveria e  al Milan non può succedere. Abbiamo tanti nazionali, quindi vuol dire che abbiamo giocatori forti, ma devono dimostrarlo in campo. Abbiamo perso tanti punti contro squadre inferiori sulla carta. Dobbiamo cercare di chiudere bene la stagione e vincere la Coppa Italia. Alla fine prendiamo le decisioni. In classifica abbiamo la posizione che meritiamo. Sicuramente potevamo fare di più, ma per quello che abbiamo fatto meritiamo questo sesto posto".