Adriano Galliani è uno dei pochi personaggi storici ancora oggi presenti e in attività fra i dirigenti del calcio italiano, in un club come il Milan, non proprio uno qualunque: per questo le sue parole sono sempre da ascoltare con la massima attenzione. Vi riportiamo oggi due interviste fatte rispettivamente a Sportitalia e a Nippon Sports, con contenuti decisamente da segnalare. Eccovi le sue prime dichiarazioni, riportate da calciomercato.com: "Nelle ultime otto partite vogliamo vincerne il più possibile. Vogliamo vincere anche la Coppa Italia. Mihajlovic? Gli allenatori dipendono sempre dai risultati. Sinisa ha un contrato fino al 2017, non pensiamo ad altri allenatori in questo momento. Al mercato non pensiamo, è chiuso fino al 1° luglio. Bacca? Ha fatto tre gol in due partite, tutti molto belli. È un bomber conclamato e lo ha sempre dimostrato, quando era in Belgio e con la maglia del Siviglia. Sta confermando le sue qualità di grande cannoniere. Ibrahimovic? Arrivederci, arrivederci...".
Ed eccovi invece le dichiarazioni rilasciate all'emittente giapponese, che non potevano che soffermarsi su Honda e le sue dichiarazioni di qualche settimana fa che avevano fatto storcere il naso a più di qualche tifoso, sempre riportate dalla stessa fonte precedente: "Il contratto del giocatore scade il 30 Giugno del 2017. Non c’è fretta, ne parleremo con calma al momento opportuno. E’ difficile che il Milan rinnovi un contratto con grande anticipo. Quindi non è questo il momento per parlare del contratto di Honda. Lui non ha mai chiesto di andare via dal Milan. Si trova bene a Milano e nel Milan, questo glielo garantisco io. Lasci perdere i giornali italiani. Io le dico che un mese fa mi sono visto con il fratello di Keisuke, che gli fa anche da agente, e che non ci sono problemi. Siamo d’accordo su tutto. E noi siamo contenti del rendimento del ragazzo. Sta giocando sempre, è ultra-ultra titolare. Voglio tranquillizzare i tifosi giapponesi: non c’è nessuna fretta. Noi siamo molto contenti di lui. E’ un professionista esemplare. Se c’è un giocatore su cui la società non ha alcun tipo di osservazione da fare è proprio Honda. Del resto i giapponesi sono così: sono dei soldati, sono precisi, puntuali, professionali. Danno sempre il cento per cento. Magari una partita la giocano bene e l’altra meno bene perché in nove mesi di campionato è difficile che uno sia sempre al top della condizione ma si può essere sicuri che, comunque, avranno sempre dato tutto. E in questo senso Honda è un vero giapponese: dà sempre il cento per cento di quello che può dare. Rincorre gli avversari, fa fatica, non si ferma mai. E questo non lo si può dire di altri giocatori, purtroppo.
Quello che Honda dice in Giappone arriva in Italia distorto. Le sue frasi vengono tradotte dal giapponese all’inglese e poi dall’inglese all’italiano… E il significato cambia. Noi abbiamo capito subito che se Honda fa delle critiche le fa a fin di bene e non certamente per creare problemi alla squadra e alla società. Certo che gli ho parlato dopo quell’episodio, ci parliamo spesso. Gli ho spiegato che se lui fa delle dichiarazioni in Giappone deve stare poi attento che in Italia le sue parole arriveranno male interpretate. La verità è che durante i periodi del calciomercato si fanno sempre vivi molti agenti internazionali. Però quando gli dici che un giocatore non è in vendita, in genere si fermano".