"Mancano otto partite e dobbiamo viverle tutte come finali. E' un sogno, ma noi dobbiamo restare con i piedi per terra. Non sarà facile, la Juventus le vince tutte. La Roma pure. Noi dobbiamo pensare soltanto a noi e provare a fare il meglio possibile, poi alla fine si vedrà. Certo, sarebbe meraviglioso. Non voglio neanche immaginare cosa accadrebbe".
Queste le parole di Allan Marques Loureiro, che ai microfoni del Corriere del Mezzogiorno ha parlato in vista delle otto finali che mancano fino al termine della stagione. Una lotta serrata, da vivere sul filo del rasoio con la Juventus di Massimiliano Allegri. Napoli che però va avanti per la sua strada, in un processo di crescita formativo fortemente voluto da Sarri, senza guardare alle avversarie. O forse no...
"Se sono a casa e in tv c’è la Juve guardo la partita. Ma perché a me piace il bel calcio e quindi è logico che stia davanti alla tv. Ma non mi faccio condizionare, quando vado in campo per la mia squadra, la Juve non esiste più. Più forte la Juve? Credo che siamo uguali. Due squadre con campioni e un bel gruppo. Ce la giochiamo"
Prima stagione al Napoli per il brasiliano ex Udinese, che non ha avuto bisogno di tempo per ambientarsi in Campania, dove ha trovato subito un gruppo affiatato e coeso. Sul compagno più forte che ha incontrato nel roster azzurro, però, Allan non ha dubbi: "Hamsik. È fortissimo, tatticamente e tecnicamente. Poi ha qualità umane fantastiche. Intelligente, sensibile e anche di carattere. Qui in Italia, secondo me, è sottovalutato. Ha qualità importantissime. Gioca nel mio stesso ruolo, a sinistra, vederlo giocare è una meraviglia".
E poco importa se c'è bisogno di turnover, perché tra campionato, Europa e qualche momento di appannamento ciò che conta è il gruppo e l'equilibrio di squadra: "Sì, ci ho pensato. Può sempre accadere. Ma il mister è stato chiaro, mi ha detto di stare tranquillo e di continuare ad allenarmi bene. Anzi meglio. L’ho fatto ed eccomi qua. Chi ha giocato al mio posto ha fatto bene, ma il calcio è anche questo: competizione. Tutti dobbiamo essere utili. Il mister ce lo ripete spesso, soprattutto per questo finale di stagione. E’ un martello, ci entra nella testa con le sue parole".
A tal proposito, prima della chiosa finale, Allan analizza proprio le qualità del suo nuovo allenatore: "Pregio e difetto di Sarri? Non si accontenta mai. Ci chiede sempre di più, anche dopo una vittoria. E’ incredibile. Sembra che non sia mai soddisfatto, e martella in continuazione. Questo è il pregio, naturalmente. Perché ci stimola e ci fa crescere. Il difetto è uno solo: fuma davvero tanto".
Infine, sul rapporto instaurato con la città partenopea: "Sono qui a Napoli, la gente mi riconosce per strada. Mi dimostra affetto e passione. Mi fa sentire amato e importante. Sono stato fortunato. Napoli è un po’ come Rio. I tifosi amano il calcio, si affezionano ai loro beniamini e soprattutto con il calcio dimenticano i problemi quotidiani. Li capisco e non mi danno fastidio. Grazie anche a loro se diventiamo famosi. Ma non dobbiamo essere divi".