Tra passato, presente e, ovviamente, futuro. L'intervento di Diego Armando Maradona ai microfoni di Piuenne è, come al solito, senza alcun pelo sulla lingua, volto al bene del Napoli. Via dunque all'analisi del Diez argentino, a cui preme sottolineare un aspetto fondamentale che riguarda la sua critica di ottobre nei confronti di Maurizio Sarri. Un chiarimento dopo una frase che, nel momento difficile ad inizio stagione, fece scalpore e non poco: "Io non parlai male di Sarri, ho il massimo rispetto per lui non solo oggi che ha fatto buoni risultati, ma da sempre. Dico solo che in quel momento non aveva ancora lo spogliatoio in mano, adesso invece tutti sanno quello che vuole l'allenatore in campo".

Guardando al momento della sua squadra, Maradona analizza così il momento degli azzurri: "Il problema è che abbiamo pareggiato col Milan quando dovevamo vincere. Lì abbiamo perso un'occasione. Però dico di non paragare questa squadra alla nostra, ieri ad esempio non ho visto un Napoli in grado di poter vincere, ma rispetto Sarri che ha creato una squadra degna che gioca bene al calcio".

L'ex attaccante dei partenopei, inoltre, ha provato a dire la sua riguardo il gap da colmare tra il Napoli e la Juventus, non solo in questo campionato ma anche verso il futuro: "Non ci sono i ricambi di altre squadre. Sarri cambia i giocatori, ma si vede che c'è stanchezza e si rischiano infortuni. In panchina c'è difficoltà, mentre la Juve segna con il quinto attaccante a disposizione. La differenza è in panchina. La Juve ha giocatori che possono entrare e aiutare, Sarri guarda la panchina e prova a tappare i buchi". 

Tuttavia, niente è ancora chiuso per quanto riguarda il discorso Scudetto. Questo il monito di Maradona agli azzurri, che devono guardare all'approccio che aveva il suo Napoli soprattutto nei primi minuti delle partite: "Ci sono tre partite non difficili, ma deve vincerle tutte. La Juventus con mezzo tiro in porta fa due gol, l'abbiamo visto anche col Bayern. Chievo, Palermo e Genoa vanno battute, ma bisogna stare attenti: queste sono le gare che danno lo Scudetto. Noi provavamo a chiuderle subito, perché se non lo fai velocemente, un pareggio con queste squadre ti complicava tutto". 

Una stilettata, inoltre, anche sull'uscita del presidente De Laurentiis nei confronti di Gonzalo Higuain della settimana scorsa: "Il presidente dovrebbe guardare solo al suo campo. Io sto con Higuain, non può dire certe cose prima o dopo una partita. Chi prenderei del Napoli di oggi nella mia squadra? Mi piace tanto Koulibaly, ma preferisco Mertens. Sa fare tutto: dribbling, tiro in porta, assist". 

Infine, la chiosa riguardo la napoletaneità, che i giocatori devono sentire dentro come spinta in campo: "I giocatori possono vedere la faccia del napoletano allo stadio, il napoletano vuole vincere, ma anche essere rispettato quando ci sono gli striscioni ed i cori 'lavatevi', 'africani'. I giocatori lo devono sentire, noi abbiamo vinto perché sentivamo questo dentro e la gente era felice di come li rappresentavamo".