La viglia delle vigilie. Inevitabile per Maurizio Sarri fremere all'idea di giocarsi il suo primo Juventus - Napoli, per la prima volta nella sua carriera seduto su una panchina di quelle blasonate, che vale un risultato così importante, forse una fetta decisiva di stagione stagione oltre a numerose velleità di Scudetto del suo Napoli. Da una parte il timore e l'ansia della prestazione, dall'altra la voglia di dimostrare di poterci stare in questa sfida, tecnicamente ma anche tatticamente e mentalmente: Sarri ed il Napoli si giocano una porzione grande ma non eccessivamente di futuro e di speranze di successo, laddove i partenopei non sono mai riusciti a conquistare punti. Cinque anni or sono, in un altro stadio, l'ultimo sorriso firmato Hamsik e Datolo: da allora quattro sconfitte, pesanti, con il parziale tutt'ora apertissimo, che recita 4-0 per la Vecchia Signora con annesso un impietoso 11-1 nel computo delle marcature.
Sarà anche questo lo scoglio da superare in vista dello Juventus Stadium, che per quattro anni ha sorriso soltanto ai tifosi di casa. Da Del Piero e Quagliarella a Pirlo e Pogbà, passando per Bonucci e Llorente. Del Napoli nessuna traccia. Troppo fragile, mentalmente e di costituzione, quello che ha lasciato soltanto una briciola nella porta di Gianluigi Buffon: il solo David Lopez ha saggiato l'emozione di segnare in quello stadio. Nè Higuain, niente Hamsik, nemmeno Insigne: il partenopeo, tuttavia, è quello che nel corso degli ultimi due anni di gestione Benitez è sembrato maggiormente pimpante e che ripetutamente nella sfida di due stagioni fa mise più volta paura al portierone della Juventus. Sarri preparerà la sfida anche da questo punto di vista, oltre a pensare allo schieramento che si troverà di fronte: Allegri sceglierà la difesa a tre o a quattro?
Inoltre, anche se superfluo parlarne adesso con i temi del match che incomono, Sarri e De Laurentiis si siederanno a breve al tavolo delle trattative per iniziare a parlare del rinnovo del tecnico toscano-bagnolese: accordo tutt'altro che difficile da trovare, ma aspetto fondamentale per chiarire il prima possibile la questione per gli anni a venire. "Non sarà la gara della vita" ha detto Sarri, anche se in questo momento l'atteggiamento bramoso del tecnico dice tutto l'opposto. Normale, del resto, per chi al primo anno rischia di far saltare il banco e che sabato sera si gioca, con ogni probabità, la gara più importante della sua carriera da allenatore.