Non si placa la sete di vittoria per il Napoli, che riesce a battere la Lazio sul proprio terreno di gioco per 0-2, al termine di una gara giocata su ritmi molto elevati specialmente nella prima frazione a discapito della seconda che si è mostrata più tattica e con poche occasioni da registrare. E con quest'ultimo successo il Napoli piazza la settima vittoria consecutiva, eguagliando il record di Ottavio Bianchi nella stagione 1987-'88.
Per la cronaca, la squadra partenopea sin da subito dimostra molto aggressiva: pressa, lotta e non concede trame di gioco alla Lazio, la quale va subito in palese difficoltà contro lo spirito e l'atteggiamento coraggioso e deciso della capolista. La prima occasione da goal per il Napoli si prospetta al 7', su errore di Basta, che compie un retropassaggio involontario che sbatte sul pipita favorendolo, il quale calcia forte al limite dell'area, ma Marchetti si distende alla sua destra e non si fa sorprendere sul suo palo.
Rete che non tarda molto ad arrivare, ancora e sempre con Higuain al 23', proprio come i suoi goal: liberato da Callejon, su lancio calibrato e perfetto di un ottimo Jorginho (il quale salterà la prossima al San Paolo contro il Carpi per squalifica) il primo tentativo viene respinto da Marchetti, ma poi la carambola finisce in porta sul tocco di "pancia" dell'argentino che fa 0-1 e undicesimo centro contro i biancocelesti, la sua vittima preferita in Serie A.
Continua la serie impressionante di Gonzalo e prosegue la media di un gol a partita con la rincorsa al record di Nordahl in serie A (35 reti). Non contento il Napoli raddoppia subito, quattro minuti dopo, al 27' dove segna di nuovo uno straripante Callejon su assist perfetto di Insigne (decimo della sua stagione, sotto gli occhi del CT Antonio Conte in tribuna). Giocata perfetta: il lancio del napoletano e il taglio perfetto dello spagnolo eludono in pieno la tattica del fuorigioco della difesa laziale, l'ex Real conclude in pallonetto sull'uscita di Marchetti, il quale non può nulla sul tocco dolce e preciso dello spagnolo. E' già 0-2 in meno di 30 minuti.
D'ora in poi si gioca sul velluto per quelli con la casacca rosso-azzurra, che cominciano ad effettuare al meglio le loro classiche giocate palla a terra e fraseggio rapido. Con il passare dei minuti acquista sempre più fiducia anche David Lopez, schierato a centrocampo al posto dello squalificato Allan, il quale si fa trovare pronto e non fa rimpiangere troppo il brasiliano, mentre sempre continui e sicuri Jorginho e Hamsik, anche se il capitano sbaglia qualche passaggio di troppo rispetto alle ultime uscite.
La ripresa invece si prospetta più di controllo, dove gestisce l'andatura della gara senza troppe frenesia e difficoltà, tranne che in qualche occasione su imprecisioni della difesa, in particolare con Koulibaly, il quale però è autore di una sontuosa perfermance nonostante qualche piccola sbavatura in disimpegno.
La Lazio aspetta bassa per provare a colpire in ripartenza, ma con poca convinzione e con i suoi gioielli che non brillano particolarmente quali F. Anderson, Klose e Keita, subentrato ad uno spento e sfortunato Candreva uscito per infortunio nel primo tempo.
Unica nota brutta e storta della serata è stata quando l'arbitro Irrati ha sospeso la gara nella ripresa, per i continui ululati razzisti della curva laziale nei confronti di Koulibaly e di discriminazione territoriale contro i napoletani. Vi sono stati a susseguire tre minuti di stop dal 68' al 71' con lo spekaer che ha invitato i tifosi a smetterla con questo tipo di comportamento. Una decisione storica quella presa dall'arbitro in una partita del campionato italiano.
Il Napoli nonostante cali un po' il ritmo alla distanza per via soprattutto del grande dispendio fisico e mentale della prima frazione, porta a casa con merito il settimo successo consecutivo ed è sempre più in corsa per lo scudetto: il duello con la Juventus continua integerrimo, in attesa del face-to-face del 13 febbraio allo Juventus Stadium.