Giornata di vigilia di campionato in quel di Castel Volturno per Maurizio Sarri, che domani sarà chiamato con il suo Napoli ad affrontare al San Paolo ad una delle squadre più in forma di tutta la Serie A, l'Empoli. Non solo: sarà una sfida pregna di emozioni per l'ex allenatore dei toscani, che dopo il 2-2 del Castellani ritrova da avversaria la sua ex squadra dopo aver inanellato una serie positiva di risultati (perdendo soltanto a Bologna), che lo hanno portato a conquistare anche il titolo di Campione d'Inverno. Traguardo effimero ma importante, confermato nelle prime due giornate di ritorno contro Sassuolo e Sampdoria, che hanno permesso al Napoli di lasciare a debita distanza la Juventus di Allegri, oltre a staccare momentaneamente le altre concorrenti.
"Sono fortemente legato a tante persone. Ad Empoli ci sono persone che mi hanno insegnato tanto, ma poi tutto questo finisce per la preoccupazione di una gara difficile. Loro hanno messo in difficoltà tutti, nelle ultime 7 trasferte hanno fatto 4 vittorie e 3 pareggi. Tra 3 anni se rileggiamo la formazione dell'Empoli capiremo che è forte perchè almeno 3-4 elementi faranno una grande carriera. Sarà dura e ci sarà da soffrire". Guai, però a chiamarlo ancora l'Empoli di Sarri, che elogia il lavoro di Marco Giampaolo: "Quanto c'è di mio? Io ho creato una squadra e una mentalità, poi lui è stato straordinario nel proseguire questo percorso".
L'allenatore degli azzurri si sofferma successivamente sulle caratteristiche tecniche e tattiche della squadra di Giampaolo: "Non hanno paura di niente, hanno un palleggio straordinario e 4-5 giocatori sono di livello altissimo. E' una gara difficilissima e nelle ultime gare contro l'Empoli in 3 anni ha fatto 2 punti quindi questo lo dimostra. I ragazzi però non la prenderanno alla leggera, sanno la forza dell'Empoli". Ed ancora riguardo la crescita dei toscani, trascinati da Massimo Maccarone: "Dissi all'andata che l'Empoli avrebbe lottato per l'Europa e non mi sembra siano molto lontani. Hanno tanti giocatori promettenti, poi c'è Maccarone che è un trascinatore, il leader anche per i più giovani, e la società lavora molto bene. E' una evoluzione di una squadra che era prevedibile, sono stati bravi a gestirla e migliorarla e sono una realtà importante".
Archiviata, in parte, la pressione da capolista e l'ansia di attestarsi in testa alla classifica, si continua a parlare di Scudetto iniziando, tra le altre cose, a parlare dello scontro diretto dello Juventus Stadium del 13 febbraio. Sarri dribbla così la domanda, spostando l'attenzione sulla forza della squadra bianconera: "Non ci penso affatto, poi tra un mese tutto può cambiare e la situazione potrebbe essere molto diversa. La Juventus è una garanzia, domina da anni, anche dopo 7-8 giornate era chiaro che sarebbe tornata velocemente. Noi non sappiamo cosa possiamo fare e dobbiamo pensare a domani e neanche a mercoledì. Sarà dura con l'Empoli, lo ripeto. Poi ora sta facendo un percorso impressionante. Pensiamo solo a domani".
A proposito di Scudetto, infine, Sarri si sofferma sugli obiettivi della squadra e della società: "Gli obiettivi che contano sono quelli della società che ha sempre parlato di un anno di costruzione. Poi internamente posso pensare quello che voglio, ma individualmente non conta nulla". Mentre glissa sull'acquisto di Regini - "Risponderò quando sarà del Napoli, al momento è ancora della Sampdoria" - meno ermetico, invece, sulle qualità di Saponara: "All'andata fece una gara straordinaria, disse che le mie parole lo avevano caricato quindi questa volta non parlo".
Scudetto e tanto altro, a partire dal rapporto instauratosi con Gonzalo Higuain, che ieri nella sua intervista al canale Youtube della Serie A ha confermato lo splendido rapporto che ha col mister toscano. La chiosa finale della conferenza di Sarri è emblematica: "L'affetto col Pipita? E' reciproco. Speriamo ci faccia vincere domani, ci servono i tre punti, domani lui sarà determinante".