"Grassi è andato, il mio 'bambinetto' ci ha lasciato e mi dispiace". E' lo stesso Edoardo Reja, ex allenatore del Napoli, ad ufficializzare il passaggio di Alberto Grassi alla squadra partenopea. L'allenatore dell'Atalanta, nella classica conferenza stampa di vigilia, ha commentato così la partenza del suo centrocampista, che andrà a rinforzare il reparto di mediana di Maurizio Sarri. Un acquisto sicuramente raccomandato dall'ex allenatore azzurro: Reja ha fatto, in questo caso, quasi da padrino a Grassi, consigliando la dirigenza partenopea della bontà dell'operazione.
Su Grassi, centrocampista classe 1995, c'erano altre squadre di A, ma il Napoli ha sbaragliato la concorrenza offrendo circa 10 milioni tra conguaglio fisso e bonus. Gli unici dubbi dello staff tecnico partenopeo riguardavano la pochissima esperienza di Grassi, che solo in questa stagione si è messo in luce con la maglia della Dea in Serie A. Tuttavia, ci pensa ancora Reja a rasserenare la sua ex tifoseria: "E' maturo e completo, ha dimostrato capacità tattiche importanti sia in difesa che attacco. Ha ancora grandi margini di miglioramento. E' un bravissimo ragazzo con tanta voglia di apprendere e sfondare".
L'investitura arriva quindi dall'alto, con il goriziano che ha chiosato la parentesi sul mediano così: "Gli ho spiegato com'e' fatta Napoli, ha davanti una carriera brillante". Ovviamente Grassi non è stato convocato per la gara contro il Frosinone e, qualora riuscisse ad effettuare le visite mediche con gli azzurri (inizialmente previste per lunedì) in serata o al massimo domani mattina, potrebbe anche prendere parte alla spedizione del Napoli capolista in quel di Marassi, sponda Sampdoria.
Dopo aver sborsato circa dieci milioni per Grassi (all'interno dei quali ci saranno anche delle opzioni su alcuni calciatori bergamaschi), Giuntoli si è tuffato alla ricerca del difensore centrale, con Tonelli e Barba sempre in cima alla lista del direttore azzurro: sembra vicino l'accordo con l'entourage del difensore toscano, anche se l'Empoli vorrebbe privarsi a cuor leggero del più giovane collega di origine romane.