Ok, il prezzo è giusto: sono serviti dieci milioni di motivi al Napoli per strappare il sì, forse definitivo, dell'Atalanta e del presidente Percassi per cedere Alberto Grassi ai partenopei. Sembra tutto deciso tra le parti per il trasferimento del talento classe 1995 nativo di Brescia e cresciuto nel vivaio dei bergamaschi, al Napoli di Maurizio Sarri, che avrà così il suo rinforzo per il centrocampo.
Esborso sicuramente non da poco per un calciatore che fin qui ha collezionato soltanto 16 presenze nella massima serie con la maglia della Dea. Napoli che pagherebbe più del dovuto il cartellino del bresciano sia a causa della sua giovane età, ma anche per la serrata e spietata concorrenza di Fiorentina e Milan sul centrocampista. Grassi potrebbe inserirsi perfettamente nelle gerarchie degli azzurri, con Sarri che potrebbe ritagliargli il ruolo di vice-Allan, qualora il toscano lo ritenesse già pronto per fare le veci dell'ex Udinese.
Nel frattempo, Grassi avrà tempo di ambientarsi alla mentalità ed alla pressione dell'ambiente partenopeo, di certo diverso rispetto a quanto si vive a Bergamo. Per lui avrà senza dubbio speso una buona parola Edoardo Reja, ex allenatore del Napoli che è rimasto in ottimi rapporti con il presidente De Laurentiis. Operazione dunque da valutare sia nell'immediato che in ottica futura, con Grassi che è uno dei prospetti più futuribili del panorama dei classe '95 italiani. A testimoniare la bontà dell'operazione, inoltre, anche la trafila del ragazzo di Brescia con tutte le maglie della Nazionale: sempre presente, infatti, dall'under 16 all'under 21, con Di Biagio che ultimamente l'ha anche utilizzato da titolare nel match vinto per 2-0 contro la Lituania.
Un profilo insomma che sembra rispecchiare tutti i parametri, anagrafici e tecnici, che De Laurentiis aveva esposto qualche settimana fa e che, in parte, giustificherebbero l'investimento del patron azzurro. Non solo: il Napoli, oltre a Grassi, starebbe cercando di ottenere una futura opzione su Sportiello oltre che su un paio di talenti della Primavera bergamasca. Insomma, non solo l'uovo oggi, ma anche la gallina domani.