E' tempo di dare il via al girone di ritorno e, come oramai di consuetudine nel giorno di vigilia del match, al centro sportivo di Castelvolturno Maurizio Sarri ha presentato i temi del match che domani sera vedrà opposto il Napoli al Sassuolo. Al San Paolo, al cospetto della squadra capolista e campione d'inverno, si presenta la compagine neroverde ammazza grandi di Eusebio Di Francesco, una delle due squadre che è riuscita a battere la squadra partenopea nel girone d'andata. Inevitabile, quindi, partire dall'analisi della sconfitta dell'andata, anche se Sarri è consapevole che rispetto al match giocato a fine agosto le cose sono cambiate soprattutto per la sua squadra.
"Rispetto alla gara di andata con il Sassuolo abbiamo lavorato, siamo migliorati. All’epoca eravamo un gruppo in costruzione ma i nostri avversari restano una squadra ostica e forte, che credo arrivi nella medio alta classifica e che contro le big è ancor più pericolosa". Un banco di prova importante per il suo Napoli, chiamato a rispondere sul campo a chi imputa agli azzurri una mancanza di personalità quando c'è da difendere il primato: "Sarà una prova importante, difficile, con una condizione mentale che non abbiamo affrontato spesso in questa stagione. Il Sassuolo è una squadra molto organizzata ed in quel momento non eravamo ancora pronti per poter giocare al meglio contro questo tipo di squadre. Siamo cresciuti, lo sono anche loro e siamo pronti nonostante sia una gara difficile".
Inevitabile non parlare del precedente stagionale che ha visto i partenopei perdere a Bologna dopo una settimana di vetta. Maturità vuol dire anche questo e Sarri ne è ben consapevole: "Le pressioni esterne a noi non devono riguardare, non dobbiamo farci influenzare troppo né positivamente né negativamente. Solo domani capiremo se siamo realmente cresciuti e maturati. Prevedevo che il mio Napoli fosse cresciuto ma non avevo la reale certezza dell’entità della forza come ora non ho la certezza della reale certezza della nostra continuità e maturità. Qualcosa penso ma non lo dico, è privato".
L'argomento di conversazione si sposta successivamente sulle candidate alla vittoria finale, con Bonucci che in settimana ha indicato il Napoli come antagonista principale; l'allenatore toscano punta ancora molto forte sulle motivazioni e sulle ambizioni della sua rosa: "Favoriti? Non ce ne può fregar di meno, io faccio il mio lavoro, loro il proprio. Ovvio che la Juve resti la favorita con quattro scudetti consecutivi, un budget nettamente superiore e l’abitudine a vincere. Siamo ancora poco appagati, dobbiamo continuare a lavorare a testa alta, senza guardarsi indietro. E’ stata una settimana normale, tranquilla. Siamo consci di non poterci mai fermare e lo sanno anche i ragazzi".
Si torna al mercato e alle voci che si susseguono in questi giorni, Sarri puntualizza alcuni aspetti delle vicende: "Mi dà tantissimo fastidio leggere le mie presunte richieste su pupilli in forza ad altre squadre o su giocatori da acquistare. Io non lo faccio mai e sono solo menzogne. La rosa è ampia, piena di campioni. Gabbiadini ad esempio è una validissima alternativa in fase offensiva ma non è ancora al top della forma. Anche ieri si è fermato. A Frosinone mi è discpiaciuto non far giocare Chiriches, ma lo teniamo però in grande considerazione ed ho a disposizione più scelte".
Infine, Sarri ci tiene a sottolineare il processo di formazione che sta provando a svolgere mentalmente con la rosa azzurra, puntando sul valore delle idee: "Un nuovo giocatore che arriva al Napoli ha bisogno di un tempo variabile per apprendere le nostre idee. Stiamo cercando di portare avanti delle idee senza adeguarci allo standard comune e chi lo fa è sempre un rivoluzionario. Quanto possano essere forti ed appaganti lo sapremo solo a fine stagione. Non abbiamo certezze, non avendo una lunga storia alle spalle in tal senso".