Una gioia immensa, vera e voluta da tempo, ma contenuta. E' questa l'impressione che fuoriesce dalle parole dei giocatori del Napoli, che dopo 27 anni (l'ultima volta nella stagione 89/90, anno del secondo titolo) conquistano il titolo di campione d'inverno, grazie a 12 vittorie, 5 pareggi e sole 2 sconfitte in 19 partite disputate. Primo su tutti è il suo condottiero principale che lo afferma, Gonzalo Higuain, autore di una doppietta arrivando così a quota 18 in Serie A (davanti a tutti anche come top attaccante in Europa, superando i vari CR7 e Messi) che non si lascia trasportare eccessivamente da facili entusiasmi.

Prima rete su rigore, seconda in serpentina assoluta.

" Essere campioni d’inverno non serve a nulla. Serve quando sei campione a maggio. Stiamo tranquilli, ci meritiamo questo momento, stiamo lavorando tantissimo e bene. Adesso dobbiamo però stare calmi, mancano ancora cinque mesi di campionato e speriamo di continuare così". Vittoria di rigore, in senso letterale e figurato, calciato prontamente e senza paura dal pipita: "ll mister lo ha detto e ho calciato, questo è quello che è successo. La squadra ha fatto una partita straordinaria e ora dobbiamo sfruttare questo momento".

Dulcis in fundo, la questione avversari da battere per vincere: "  C’è una squadra che mi fa paura più delle altre? Noi stessi siamo la squadra che deve affrontare tutte le partite come una finale e dobbiamo continuare così. Ancora si può crescere tanto".

Anche il capitano, Marek Hamsik, che è intervenuto ai microfoni di Sky, la pensa come il suo compagno. Ecco i punti salienti dell'intervista: "Bella soddisfazione essere primi ma non abbiamo vinto nulla. Non dobbiamo abbassare la testa. Mi sto divertendo e il Napoli gioca un grande calcio. Abbiamo la consapevolezza di essere diventati grandi. Sappiamo di essere forti e dobbiamo continuare così per arrivare in fondo. Scherza ma non troppo nel finale quando afferma: "In caso di scudetto non mi taglierò la cresta, perchè senza sto malissimo"

"L'entusiasmo dell'ambiente è positivo, ma niente euforia"

Si sente dire da tutte le parti. "tanti auguri", chissà se per il titolo  appena ottenuto o per il suo 57esimo compleanno, Maurizio Sarri, probabilmente uno dei più belli della sua vita, nonchè della sua carriera. Con la sua solita aplomb e spiritosaggine da toscanaccio qual è, risponde in maniera concisa e con pochi entusiasmi, atteggiamenti classici del tecnico, ai tanti complimenti e domande nel post gara con il Frosinone: "Questa era una partita difficile, in cui c'erano diverse difficoltà da superare, ma siamo stati lucidi e abbiamo reso vano il loro livello di aggressività: è stata una grande prova di maturità da parte della squadra, un passo in avanti.  Quello che mi ha soddisfatto di più finora è l'atteggiamento - ha aggiunto - perché questo ci porta benefici anche livello di ordine tattico: la disponibilità di questi ragazzi è stata forte fin dall'inizio, nonostante gli abbia chiesto cose che non erano abituati a fare".

Sulla lotta per il titolo : "Scudetto? La Juventus è sempre la favorita per eccellenza. Quella sulla bestemmia era solo una battuta, ma stiamo lavorando bene, come piace a me e dobbiamo continuare su questa strada, sempre con la mentalità di lavorare tanto per migliorare. Questo tiolo non può che fra piacere, ma è qualcosa di momentaneo che serve solo per le statistiche, per noi non cambia nulla. Altri hanno certezze che noi non abbiamo. Come la Juventus, che ha vinto quattro scudetti di fila. Su questo sono l'unico coerente, ho sempre detto che la Juventus era la favorita e che poteva fare dieci vittorie di fila".

Napoli e i suoi tifosi già sognano una seconda parte di stagione esaltante, sperando in qualche rinforzo in arrivo dal mercato (ma da questo punto di vista il tecnico non parla) che può regalare tante emozioni e l'entusiasmo sale alle stelle: "L'entusiasmo è positivo, mentre l'euforia potrebbe essere controproducente. Dobbiamo migliorare nella mentalità".