Il confine tra meriti della squadra e degli interpreti nel mettere a frutto gli schemi dell'allenatore, e quelli dello stesso mister nel trovare ed attuare nuove soluzioni alternative ai classici visti in campionato fin qui, è spesso sottilissimo e viene spesso mascherato, o messo parzialmente in ombra dalle giocate dei campioni che illuminano il terreno di gioco. In occasione di Napoli-Torino di ieri sera, il prato del San Paolo si è magicamente illuminato davanti ai 14 passaggi di seguito della squadra di Maurizio Sarri, che in poche mosse ha messo sotto scacco la difesa di Ventura. 

Bravura dei cinque attori protagonisti o del Maestro di campagna di Figline Valdarno nel pensare ad una variante del 4-3-3? Anno nuovo, schemi nuovi, o quasi: perché il gol dell'1-0 firmato da Lorenzo Insigne al termine di una trama fitta di passaggi di prima ha ricordato gli schemi dell'Empoli della scorsa stagione, quando il trequartista (Saponara) riusciva a trovare spazio alle spalle del centrocampo avversario per capovolgere l'azione e cogliere alla sprovvista gli avversari. Tutto parte da questo presupposto: anticipare, come in una gara a scacchi, le mosse dell'avversario. 

Sarri è ben conscio delle mosse di Ventura, che si piazza a specchio, a centrocampo, con i tre centrocampisti, abili nel guardare a vista la cerniera mediana degli azzurri: Baselli, Vives ed Acquah fanno da negativo al terzetto Hamsik, Valdifiori, Lopez. La necessità di studiare qualcosa di nuovo scaturisce nella mente di Sarri pensando ad una gara bloccata anche sugli esterni, dove Bovo e Peres prendono in consegna Insigne e Ghoulam, mentre dalla parte opposta Moretti e Molinaro fanno lo stesso con Callejon e l'ottimo Hysaj. 

Dove creare, dunque, la superiorità? La risposta di Sarri arriva, eloquente, dal posizionamento dei primi minuti di Callejon, che di fatto esordisce nelle vesti di 'falso trequartista' a mo' di falso nueve. L'illusionista nasconde l'iberico alla marcatura del Torino: magia. La duttilità tattica e l'intelligenza dell'ala iberica nel ritagliarsi lo spazio giusto in campo permette a Sarri di smascherare i limiti del Torino alle spalle della muraglia di centrocampo. E' qui che nasce il vantaggio del Napoli, dove Callejon, imbeccato da Koulibaly fa tutta la differenza del mondo. Da questo tipo di situazione scaturisce inoltre maggiore libertà per Hysaj, impeccabile ieri sera nella fase di spinta come in quella di copertura. 

La situazione di gioco vede lo spagnolo prendere posizione davanti a Vives, impegnandolo in marcatura. Ne scaturisce, come succede spesso negli schemi di Sarri, il passaggio arretrato a scaricare per il centrocampista a rimorchio: Valdifiori è già pronto a ricevere palla, libero dalle grinfie di Belotti e Quagliarella e guardare in verticale. Palla scoperta e passaggio facile per Higuain che esce dalla linea difensiva granata per creare la superiorità sugli esterni: oltrepassata la cerniera di centrocampo, il Torino si rintana centralmente, lasciando scoperta la fascia sinistra (in questo caso Peres è in ritardo, complice anche il fraseggio perfetto degli azzurri). 

Higuain legge il passaggio per il taglio di Callejon (ovviamente bisogna sempre farlo quell'assist di sinistro), imbeccando perfettamente lo spagnolo sulla corsa. Quando il più sembra fatto, l'ex Real perfeziona la giocata con il tocco di esterno per Insigne, che di fatto toglie il tempo alla chiusura di Bovo su di lui e alla marcatura di Glik sul minuto attaccante del Napoli, bravissimo nel togliersi dal fuorigioco con un movimento ad uscire nell'attimo giusto. Il resto è storia, con l'ex Foggia e Pescara che beffa Padelli con un perfetto lob

La bravura di Sarri, nello studiare con ogni probabilità a tavolino questa soluzione permette al Napoli di sbloccare il match, portandolo nella direzione che, alla vigilia, il tecnico avrebbe voluto. Il secondo gol è, invece, molto più 'classico', con il riproporsi di uno schema ampiamente visto nel corso di questi mesi di operato del tosco-napoletano a Castelvolturno: Ghoulam serve Insigne larghissimo prima di sovrapporsi per l'eventuale cross; Hamsik si prende gioco della disattenzione di Acquah e, servito perfettamente dal napoletano, beffa l'estremo difensore in uscita. 

Il 2016 del Napoli inizia anche sotto questa nuova veste, che assomiglia al 4-3-1-2 di inizio stagione. Schemi e movimenti nuovi, per togliere certezze alle difese avversarie e puntare sempre più in alto. Inevitabile, tornando alla gara di ieri sera, non parlare anche del fisiologico calo della ripresa: fisico, oltre che mentale. Anche su questo gli azzurri e Sarri dovranno puntare il dito per migliorare, in attesa dei colpi di mercato che serviranno a completare una rosa già di per sè di assoluto valore.