Storie di derby, ma anche di intrecci di mercato: la Serie A, a gennaio, è anche questa. Può capitare, dunque, che un giorno sei protagonista della stracittadina più sentita dell'anno, siglando tre gol decisivi che portano in trionfo la tua squadra, ma anche non aver certezza del domani in senso prettamente sportivo. E' il caso della Sampdoria, ed in particolare di Roberto Soriano, mezzala italo-tedesca in forza alla squadra blucerchiata, e di Eder, attaccante che attualmente staziona al secondo posto della classifica cannonieri del campionato. 

Il duo doriano ha trascinato la Samp, come detto, alla vittoria nel derby di ieri sera contro il Genoa, aspirazione massima per un calciatore che vive una vigilia fatta di tensione, di ansie, di paure e di tanta pressione. Tuttavia, la situazione non è così idilliaca come potrebbe apparire e può capitare anche che ad un risultato sportivo così importante, tale da mandare in visibilio la tua tifoseria, faccia da contraltare una 'delusione' per l'incertezza riguardo il futuro calcistico degli stessi protagonisti. 

E' la legge del mercato, soprattutto quello della finestra invernale, che mette di fronte ai calciatori ed alle società la possibilità, a distanza di pochi giorni di vestire maglie diverse (a volte persino di giocare contro). Allora si passa dall'esaltazione di un attimo prima alla rabbia per vedere i propri beniamini guardare al futuro pur sapendo che probabilmente l'esperienza, in tal caso, a Marassi volge al termine.

Partiamo da Soriano, oggetto del desiderio di tante squadre sia a luglio che in questi giorni: dalla doppietta al...? Milan, con Mihajlovic sempre alla porta, Napoli, sempre a caccia di una mezzala con le sue caratteristiche, ed infine Valencia, che si è affacciato alla porta dei liguri qualora dovesse decidere di cedere Andrè Gomes proprio ai partenopei. "Ho sempre sognato di fare un gol nel derby, oggi ne ho fatti due. Sono felice. Vorrei pensare a festeggiare piuttosto che parlare del futuro. Valencia? Sinceramente non ne so niente. Penso solo a giocare a calcio, poi al resto ci pensano il club e il mio procuratore. Sono da sei anni qui, vuol dire che mi trovo bene". Dichiarazioni di rito, che tendono a smorzare, in parte, i toni, ma con quel sorriso beffardo che lascia trasparire più di una trattativa. Staremo a vedere. 

Da Soriano ad Eder, vice-re della classifica dei bomber del campionato. L'italo-brasiliano è sempre inseguito dall'Inter, che farebbe carte false per portarlo alla corte di Mancini qualora non dovesse arrivare Lavezzi (operazione tutt'altro che in via di definizione). Via, dunque, alle voci, ai rumors, ovviamente alle domande dei cronisti e alle risposte scontate dei calciatori: "Sono da quattro anni qui, nel derby può accadere di tutto. Non bisogna dare nulla per scontato, ma va bene così e ora dobbiamo goderci questa vittoria. Inter? Mi fa piacere, è una grande squadra. Sinceramente oggi penso a festeggiare questa vittoria, da domani penso alla Juve. Al mercato ci pensa il mio procuratore, questo club mi ha dato tanto e darò sempre il 100% per questa maglia. Per ora non c'è nulla. Se il club mi dirà qualcosa, poi ne parlerò col mio procuratore. Adesso, però, penso solo alla Samp. Aspetto il mio procuratore in settimana". 

Soriano da una parte, Eder dall'altra, lo stesso procuratore al centro del tavolo tra i giocatori e le squadre interessate: per il primo tutto sembra più accelerato, forzato dai tempi tecnici imposti da una clausola di 15 milioni fissata sul contratto e da rispettare solo entro metà mese. Per Eder è diverso, bisognerà aspettare l'evolversi della situazione per decriptare maggiormente il futuro. Tuttavia, i segnali, dai sorrisi beffardi alla mancanza di certezza riguardante il futuro, per il popolo blucerchiato e soprattutto per Montella, non sono affatto rasserenanti. 

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