Un colpo secco, mortale, inferto alla giugulare della Salernitana, della partita e, allargando la mira, al campionato intero. All'Arechi si impone il Cagliari di Massimo Rastelli, che approfitta come meglio non avrebbe potuto fare del mezzo passo falso del Crotone e dello scivolone interno del Bari di Nicola. Vittoria meritata, così come il primato conquistato grazie ai tre punti ottenuti in casa di una Salernitana mai doma, ma obiettivamente inferiore per quanto a qualità e quantità. E' bastata una sola accelerazione alla squadra sarda, per cambiare il match e difenderlo fino al naturale compimento finale.
Cambia l'ordine dei fattori, ma il prodotto non muta: da Farias e Melchiorri, decisivi nell'arco della stagione intera e nella vittoria del Sant'Elia contro il Bari, a Barella, gioiellino di classe cristallina nato nel 1997, e Giannetti. Lo si sapeva alla vigilia del match e del campionato, ma l'assunto viene ribadito con forza e determinazione in prossimità del giro di boa del campionato: il Cagliari è la squadra più forte e completa del lotto della Serie B. Ciò non significa affatto che arriverà automaticamente in testa, ma che i sardi di Giulini sono la candidata numero uno alla promozione, ancor di più dopo un girone d'andata controllato agevolmente e chiuso in testa (almeno per il momento) alla pausa di Natale.
Mentalità da grande quella dei rossoblù, che disputano un match a dir poco perfetto: Rastelli subisce la sfuriata della Salernitana, entrata con grinta e vigoria in campo, prima di sovvertire alla mezz'ora il ritmo e l'andamento della gara. Contropiede mortifero quello condotto da Di Gennaro e da uno strepitoso Barella: due tocchi di prima, in transizione offensiva, che permettono a Giannetti di zittire l'Arechi e lanciare i sardi verso il vantaggio. Da grande squadra, probabilmente di altra categoria, è anche la gestione della gara: ritmi notevolmente abbassati rispetto ad un inizio frenetico, che sembrava favorire i padroni di casa di Torrente.
La lucidità permette ai sardi di sedare il match, con la Salernitana che diventava sempre più frenetica con il passare dei minuti, con il desiderio sempre più impellente di fare risultato. Il morso del cobra, mortifero e velenosissimo, è quello di Tello a cinque minuti dal termine, che scrive la parola fine all'incontro. Tralasciando ogni commento sulla rissa da far west scatenatasi successivamente e restando soltanto in tema calcistico, i sardi riescono ad ipotecare un successo più che meritato, ottenendo il massimo risultato con un discreto sforzo, senza mai subire più di tanto dalle parti di Storari e, gestendo i minuti finali con personalità e sicurezza.
Il messaggio lanciato alle avversarie è forte e chiaro: il Cagliari chiude a 43 alla vigilia di Natale, mettendo una ipoteca sul titolo di campione d'Inverno da confermare domenica al Sant'Elia contro la Pro Vercelli. Un passaggio che sembra soltanto il primo, inevitabile, passo di un percorso vincente.