"Vòlli, e vòlli sèmpre, e fortissimaménte vòlli".
Chissà se Maurizio Sarri, una volta visto arrivare il Pipita Higuain sereno in volto nel ritiro estivo di Dimaro, non abbia pensato a sfruttare l'occasione per riproporre all'attaccante argentino la volontà di Vittorio Alfieri per prendere finalmente consapevolezza dei suoi mezzi tecnici e provare a dominare la Serie A trascinando il suo Napoli.
Quattro mesi dopo la confessione di Gonzalo Higuain arriva al termine, o quasi, di una prima parte di stagione la cui fine viene segnata dall'arrivo della pausa di Natale. La pausa per le feste natalizie scandisce l'inesorabile primo bilancio stagionale, che nel caso dell'ex attaccante del Real Madrid è tutt'altro che negativo. Si è parlato fin troppo del riscatto, emotivo quanto fisico e tecnico del centravanti franco-argentino, così come dei suoi 14 gol in 15 partite di campionato. Alla base dei successi personali di Higuain, c'è proprio il toscano, che lo ha spronato, invogliato e stimolato toccando, a detta di uno dei 'nove' più forti del globo, le corde giuste senza mezzi termini.
"E’ cambiata la mia testa soprattutto. Sono più calmo e sereno, forse anche perché arrivano i risultati. Ho parlato con lui in una riunione privata e in pochi minuti mi ha convinto a restare. In tre anni qui a Napoli sono maturato e ho capito i miei errori".
La schiettezza del mister toscano più forte di qualsiasi altra medicina proposta al Pipita, ma soprattutto la sua umiltà nel riconoscere quanto di sbagliato, nell'atteggiamento come nel modus operandi, compiuto fino a quel momento. Uno step necessario per scalare le marce verso la vetta della classifica, sia con il Napoli che a livello prettamente personale. Higuain punta al trono dei bomber e l'inizio è a dir poco spaventoso: più quattro sul primo rivale, Eder, fermo a quota 10 nel marasma blucerchiato. Campionato sì, ma non solo. Nella mente dell'argentino c'è ovviamente anche l'accostamento, inevitabile in una piazza come Napoli, a Maradona: un altro gol, contro la Roma, e Higuain sarà nella storia del club partenopeo per numero di gol consecutivi a Fuorigrotta. Proprio come Diego.
"Dal primo giorno qui la mia testa è volta a fare la storia a Napoli. Per questo sono venuto. Non è una pressione, bensì uno stimolo. Careca è stato un grande centravanti e il paragone con lui è molto bello. Io però provo a essere me stesso, dimostrando a tutti chi sono".
Dimostrare al mondo intero che Gonzalo Higuain non è soltanto quello che sbaglia i rigori decisivi, ma che riesce a fare le fortune di una squadra per le sue qualità tecniche al servizio del bene della squadra. Oltre ai gol, gli assist, il movimento per la squadra, le aperture di gioco e tanto, tantissimo altro. L'attaccante che, quest'oggi, avrà di fronte la squadra che per tanto tempo l'ha corteggiato e che forse avrebbe fatto le fortune dei giallorossi. Sfida importante quella del San Paolo, ma guai a pensare possa diventare decisiva ai fini del campionato.
"Una squadra come la nostra però deve subito pensare alla Roma, contro la quale non dovremo commettere lo stesso errore. Tutte le partite sono fondamentali. Dobbiamo restare concentrati, come abbiamo fatto sempre. È una partita importantissima questa, e dobbiamo vincerla. La Roma è una squadra fortissima e non possiamo rilassarci. Noi abbiamo la nostra voglia e le nostre caratteritiche. Dobbiamo tornare al calcio che ci ha portato così in alto in classifica".