"L'importanza della gara di domani è quella di diventare la migliore squadra in Europa per numeri. E non mi sembra cosa da poco". 

Così inizia la conferenza stampa di Maurizio Sarri al centro sportivo di Castel Volturno. L'allenatore tosco-napoletano ha presentato alla stampa la sfida di giovedì, ininfluente ai fini della classifica, contro il Legia Varsavia. Napoli già matematicamente primo, ma che cerca riscatto e record nella gara contro i polacchi, che si presenteranno all'ombra del Vesuvio a caccia di una difficile qualificazione. Sarri chiede attenzione e concentrazione alla sua squadra, che dovrà essere brava come nelle precedenti cinque occasioni a non pensare all'impegno di campionato che verrà contro la Roma. 

"Ci può stare di perdere sempre e comunque. Altrimenti si perde la dimensione di quello che siamo. Abbiamo perso ed abbiamo fatto errori perché non si è giocato come sappiamo. Il nostro modo di giocare prevede applicazione e concentrazione e per questo è anche molto dispendioso. Certo, hanno sbagliato da un punto di vista inconscio, ma non abbiamo fatto il nostro calcio. Abbiamo fatto una partita che non corrisponde al nostro atteggiamento, al nostro modo di difendere e di fare calcio". 

Sarri si concentra maggiormente sugli aspetti tecnici e non solo che sono mancati al Napoli al Dall'Ara per conseguire il risultato sperato. Applicazione e concentrazione difensiva i mali evidenziati dal mister: "E' mancata applicazione, non solo nella fase difensiva, ma nei movimenti. Abbiamo perso palla con i terzini fuori posizione, con gli interni fuori posizione. Il vertice doveva aprire sessanta metri e siamo andati in difficoltà, con i difensori abbandonati a loro stessi: non è il nostro calcio. Offensivamente abbiamo fatto la solita partita ed i numeri lo confermano. E' l'atteggiamento che ci ha penalizzato difensivamente". 

Si passa dall'aspetto mentale a quello fisico, visibilmente in calo nelle ultime giornate, che ha forse contribuito a rendere meno brillante la squadra partenopea. Quanto è imporante il minutaggio in tal caso? "Relativo. Per quanto riguarda le rotazioni bisogna tenere in considerazione anche le partite europee ed in questo caso tutti i minutaggi tengono conto di tutti gli impegni. Koulibaly ed Hamsik hanno giocato un po' di più a causa degli impegni in nazionale. Gli altri hanno giocato tutto sommato gli stessi minuti. Non mi piace partire dai numeri per arrivare alle conclusioni, proprio perché arriviamo da una partita dove le conclusioni vengono al di là dei minutaggi e dove abbiamo perso meritatamente". 

Si passa all'eventualità di cambiare qualche elemento in futuro, non solo in Europa League, ma anche in campionato: "Non ho idea di cambiare ora perché penso solo a domani sera e penso solo a chi far giocare domani sera. Dopo la gara di domani poi valuterò la condizione dei ragazzi, le sensazioni, e quant'altro. Dopo sei giorni di riposo dalla sfida contro l'Inter ho pensato che la squadra potesse essere la stessa. Credo che l'ossatura sia quella, poi è chiaro che qualcuno può cambiare, però per il futuro ora non posso prevederlo".

Sull'utilizzo di Chalobah: "Oggi pomeriggio vediamo. Ha giocato anche l'ultima gara e può darsi che domani sia uno di quelli che giocherà dal primo minuto. Quattro o cinque che han giocato domenica rimarranno fuori dalle convocazioni, il resto vediamo. Abbiamo svolto soltanto allenamenti individuali, quindi non abbiamo ancora effettuato valutazioni specifiche". 

Una sconfitta che il tecnico del Napoli ha definito, nel post gara felsineo, salutare. Sarri torna sull'aspetto psicologico del match, che può contribuire a migliorare la squadra azzurra facendola maturare ulteriormente per costruire una mentalità vincente: "Ogni partita va aggredita ed affrontata con entusiasmo altrimenti la subisci e la mentalità non diventa quella necessaria per affrontarle tutte. Domani dobbiamo dare un segnale immediato: abbiamo capito dove abbiamo sbagliato e vogliamo rimediare subito. Vogliamo e dobbiamo avere fame di avere numeri importanti anche a livello europeo, poi pensiamo alla Roma. Non dobbiamo fare confusione". 

Sarri si sofferma, successivamente, sulla dimensione che la sua squadra può avere in campionato come in Europa League. Risposta che l'allenatore del Napoli rievoca quasi citando il mitico Totò: "La realtà è che il Napoli è una squadra che viene da un quinto posto ed ora il campionato è molto più competitivo della passata stagione. Ciò non significa che dobbiamo arrivare settimi, ma bisogna prendere ogni gara come una finale e poi tireremo le somme. Inutile pensare se siamo più o meno forti rispetto ad altre. Non siamo una squadra a cui si può dare un pronostico da raggiungere, ma siamo un tipo di squadra che se affronta ogni gara con l'intento di andare al cuore del match e di raggiungere il risultato, possiamo andare avanti. Così si può fare qualcosa di positivo, pensando alla somma di ogni singola vittoria". 

Assieme all'allenatore c'era Jorginho che ha spiegato in primis cosa è cambiato rispetto allo scorso anno: "E' cambiato tutto. A partire dal discorso tattico, che poi ti permette di avere fiducia in te stesso e nella squadra. L'arrivo del mister ha cambiato tutti questi aspetti, che poi mi hanno permesso di esprimermi al meglio. Alla nazionale non penso, voglio solo il meglio per il Napoli". 

Da Verona, dove l'italo-brasiliano ha fatto segnare il record di passaggi effettuati, a Bologna, con Jorginho che è sembrato il giocatore maggiormente in difficoltà: "Ho giocato sicuramente meglio in avanti a Verona, a Bologna non ci sono riuscito. Però sono sereno e non sto a pensare agli errori fatti. Penso già alla prossima partita. Dove possiamo migliorare? Vogliamo sempre migliorarci e l'Europa League, in tal senso, è una competizione che ci può dare molto e alla quale teniamo molto".