Per comprendere bene la sconfitta maturata col Bologna bisogna risalire alla conferenza stampa post-Inter di Sarri, in cui l'allenatore azzurro aveva posto l'attenzione non sulla vittoria, bensì sugli ultimi 20 minuti deficitari della sua squadra.

Il trainer azzurro, per tutta la settimana, ha ripetuto ai giocatori e agli organi di stampa di evitare voli pindarici, il primo posto in classifica parziale poteva infatti saziare l'appetito del gruppo. Era giusto trarre un insegnamento dal finale di partita contro l'Inter, ma soprattutto rinvigorire principi come umiltà e sacrificio.

Questi ultimi due elementi sembrano essere mancati nella sfida giocata contro i felsinei, ma non è così e vi spieghiamo il perchè. Se il Napoli si sentisse appagato creerebbe mai una nitida palla-gol con Callejon prima del gol di Destro? Se il Napoli scendesse in campo senza umiltá e fame non prenderebbe gol al primo minuto invece che al 15'? La risposta in entrambi i casi è che in una partita ad incidere sono anche gli episodi e questi sono sfavorevoli agli azzurri. 

Non vogliamo essere riduttivi, nè vogliamo sminuire i meriti della squadra di Donadoni, perfetta nell'interpretazione della gara, però nella sfida contro i partenopei i felsinei sono fortemente aiutati dalla sorte. In più, incide la scarsa brillantezza dei giocatori azzurri - in particolare di Jorginho - che risentono della mancanza di adeguati ricambi. 

La cosa certa dalla quale deve ripartire il Napoli è la voglia di riscatto, che a sua volta deve nascere dall'umiltá di evidenziare gli errori commessi e correggerli. Infatti se andiamo a vedere i tre gol subiti, sono figli di carente attenzione: nella prima rete dei rossoblù, su palla scoperta, Albiol deve alzarsi sulla linea di Koulibaly per mettere in fuorigioco Destro; nel secondo gol la difesa è eccessivamente statica; mentre nel terzo si raggiunge l'apice della sfortuna col tocco di Hamsik e l'infortunio di Reina, più unico che raro.

Episodi avversi anche in fase offensivam con le occasioni mancate da Insigne, Higuain, Callejon ed Allan. Soprattutto il "Pipita" ad inizio secondo tempo ha due occasioni per il 2-1, ma l'argentino non è abbastanza scaltro da sfruttarle. Da lì si capisce che gli azzurri incappano in una giornata storta che può cogliere qualsiasi squadra.

Ora c'è da preparare l'impegno di Europa League contro il Legia Varsavia per chiudere il girone col bottino pieno. Dopodichè ci saranno da affrontare Roma (in casa), Hellas Verona (in casa, Coppa Italia) ed infine Atalanta (fuori casa), prima della sosta natalizia.

Il must del Napoli in qualsiasi momento della stagione dovrá essere quello di pensare partita dopo partita senza farsi condizionare dalla classifica, in quanto la squadra azzurra non ha obiettivi. Come ricorda spesso Sarri, i partenopei provengono da un 5° posto e quest'anno la concorrenza è agguerritissima, come non mai nelle ultime stagioni. Per questo si può finire tanto primi quanto settimi, considerando sempre che questo per la societá di De Laurentiis è il primo anno di un nuovo progetto tecnico, quindi i risultati ottenuti non sono nè scontati nè obbligatori, ma, tendenzialmente, si cominciano a vedere i frutti poco alla volta, nel secondo e terzo anno. Perciò non c'è da fasciarsi la testa, ma solamente lavorare con fame ed umiltá.