Settimana intensa, di lavoro e poche chiacchiere, di sorrisi e soddisfazioni. In una delle rarissime occasioni stagionali, il Napoli di Maurizio Sarri ha avuto una settimana di tregua dagli impegni infrasettimanali, che hanno permesso agli azzurri di godersi sì il primato in classifica, ma soprattutto preparare il match di domani contro il Bologna con calma e serenità. Giornata di vigilia a Castel Volturno, dunque, con il tecnico toscano che ha parlato alla stampa del match che vedrà, per la prima volta da tempo, i suoi ragazzi scendere in campo con l'intento di difendere il primato dagli attacchi di Inter, Fiorentina e Roma. 

Tuttavia, mister Sarri non parla di pressione, provando a 'scaricare' docilmente il barile altrove: "Abbiamo tanti giocatori che non sono abituati a questo tipo di situazioni di vertice, ma siccome non siamo la Juventus non abbiamo alcun tipo di obbligo, dobbiamo avere di fronte un solo ed unico obiettivo, la prossima partita, stop". Tira acqua al suo mulino, ovviamente, l'ex Empoli, che però ci tiene a sottolineare l'importantissimo successo ottenuto contro l'Inter, oltre a tornare sugli aspetti da migliorare. 

"Il nostro obiettivo deve essere solo la prestazione, senza farci prendere da altre cose. Fino a questo momento posso dire che sono tranquillo ed indifferente a quello che ci gira intorno. Come si sta in vetta? Come sempre. Abbiamo fatto una partita per 65 minuti di alto livello, per poi perdere la nostra solidità che invece deve essere il nostro marchio di fabbrica. E' stata una gara che ci ha fatto molto riflettere".

Riflettere sugli errori, per costruire una mentalità vincente. Sarri riparte da qui e dal non accontentarsi mai, nemmeno sul 2-0 come contro l'Inter"Sì, mentalmente è determinante. Se una squadra è motivata e l'altra no, l'aspetto tecnico e tattico non conta più nulla, vincerà sempre quella motivata, a meno di una differenza tecnica così netta che in Italia è sempre più difficile vedere. Con l'Inter eravamo incerti se difendere o attaccare o gestire ed abbiamo fatto male un pò tutto. Preferisco sempre prendere un contropiede al 94', piuttosto che un gol in mischia perchè ci siamo difesi per dieci minuti".

Dall'Inter al Bologna, passando per il 'cazziatone' promesso alla squadra: "Ho detto le stesse cose che ho ribadito a voi, il rischio di arrivare a giocare appagati a Bologna c'è, e con questi presupposti mentali è più probabile arrivare a fare una partita scadente che una tosta. Penso, però, di avere un gruppo affidabile sotto questo punto di vista: provare a far cambiare il modo di difendere a gente come Albiol che ha vinto tutto comporta anche il rischio di essere mandati a quel paese. Serve una disponibilità mentale che è difficile da trovare, io ho avuto la fortuna di riuscire a trovarla con i miei ragazzi"

Diciotto risultati utili di fila che, oltre a trascinare il Napoli in vetta al campionato ed al girone di Europa League, hanno contribuito a far ritrovare la fiducia ai tifosi partenopei, che domani seguiranno la squadra anche al Dall'Ara in massa: "Sì, è anche vero però che c'erano 7mila napoletani alla prima col Sassuolo. La gara di domani è difficile, io la ritengo addirittura la più difficile finora. Abbiamo speso molto nell'ultima gara e rischiamo di entrare scarichi e se lo facciamo non abbiamo scampo. E' difficile dal punto di vista mentale, ma anche del materiale perchè il Bologna viene da un momento estremamente positivo".

Dall'aspetto generale a quello dei singoli. Si passa dalle condizioni di Mertens e Gabbiadini, allo stato psico-fisico di Higuain, Callejon ed Albiol: "Rispondo su Mertens che è rientrato in gruppo, non è ancora al meglio, ma già ieri s'è allenato in modo più sciolto avvicinandosi al vero Mertens. Higuain? Se nel suo futuro non vincerà il Pallone d'Oro è una testa di c... Il più forte? Intendendo l'attaccante centrale. Callejon? E' determinante, non deve migliorare nulla, poi se torna a fare anche gol diventa letale, ma è stato sfortunato anche in zona gol e ci sono duemila considerazioni lì da fare. Albiol sta facendo benissimo, come minutaggio è uno dei più tutelati perchè è stato fuori in Europa, mai convocato in nazionale, quindi ha avuto modo di allenarsi".

Infine, riguardo a cosa può cambiare tatticamente e mentalmente il primato, Sarri chiosa così: "Nulla, anche perchè tatticamente è già da tempo che tutti si chiudono contro di noi coprendo tutti gli spazi. Non dobbiamo sentire pressioni, veniamo da un quinto posto visto in modo straordinario considerando che l'allenatore che stava qui ora è al Real Madrid".