Sorpresa, ma fino ad un certo punto. Quella di Elseid Hysaj è una piacevole conferma per Maurizio Sarri, allenatore del Napoli che, una volta prese le redini del timone partenopeo, ha scelto senza alcun dubbio il terzino destro albanese per ricoprire il ruolo nella sua squadra. Soprattutto per la forma mentis dell'albanese, che si rispecchia in toto in quella del mister toscano.
"Tanto lavoro, poche chiacchiere. L’ho ereditato dalla mia famiglia: per quanto posso, cerco di evitare i media. Non mi piace fare proclami. E, finora, ha funzionato...".
Questo il motto dell'albanese, confermatosi tra le fila dei partenopei dopo l'esplosione di Empoli nella precedente stagione. Il terzino ai microfoni degli albanesi di Panorama Sport ha parlato del suo momento in azzurro dopo la bella vittoria sull’Inter.
"Felice? Sì, sto davvero bene. Siamo pronti ad affrontare i prossimi impegni, ma bisogna ammettere che con i nerazzurri non è stato facile. Ma lo sapevamo, quindi non sono sorpreso: nonostante l’inferiorità numerica sono andati vicinissimi al pareggio".
Sulla sfida contro i nerazzurri e sulle partite più ostiche di questo inizio stagione, il terzino classe 94 ha una sua particolare versione delle cose: "L’Inter ha più qualità degli azzurri? No, probabilmente non è questa la loro principale caratteristica, ma tra i nerazzurri ci sono giocatori molto forti fisicamente. L'avversario più difficile? Quest’anno il campionato è equilibrato, le differenze si sono assottigliate. L’Inter è tosta, ma anche la Fiorentina è molto forte e sta crescendo. Non bisogna dimenticare poi la Roma e la Juventus, anche se non sta dominando come l’anno scorso: in Italia non esistono avversari semplici. Certo, ma non si può dire che le altre siano a livello di Inter e Fiorentina".
L'albanese, reduce dalla gavetta, non sottovaluta affatto le squadre cosiddette minori ed analizza proprio questo aspetto: "Credetemi, bisogna stare attenti a questo aspetto. Noi, per esempio, gestiamo bene le sfide con le grandi, ma spesso con le piccole andiamo in difficoltà".
L'emozione nel battere l'Inter è doppia per il terzino, da sempre simpatizzante dei neroazzurri: "Mi sono sentito orgoglioso per tre motivi. In primo luogo, perché abbiamo vinto una grande partita con molta sofferenza. Poi ci siamo presi il primo posto e, personalmente, ho vinto il derby dei Balcani con Ljajic. Sei un interista dichiarato, cosa si prova a batterla? Credo sia una definizione eccessiva. Sono un fan dell’Inter, ma il Napoli mi ha conquistato enormemente, sia come città che come squadra. L'armonia all'interno del gruppo è enorme e ci sta aiutando molto".
Hysaj racconta inoltre le prime difficoltà incontrate nell'approccio con la nuova realtà, prima di ambientarsi e fraternizzare con i compagni di squadra: "Le prime giornate, mi sembrava quasi di non aver mai giocato in Serie A. Ho subito un po’ di nervosismo nei primi tempi con questa maglia addosso, ma poi sono riuscito a riprendermi bene. Cosa mi ha più impressionato di Napoli? I tifosi, sono come noi albanesi, passano da un estremo all’altro: la passione è tanta, ma basta un pareggio per farli deprimere. Con quali compagni hai legato di più? Insigne, Maggio e Gabbiadini, con i quali trascorro più tempo. Ma anche Higuain, Mertens e Reina sono gentilissimi e disponibili".
Dal Napoli all'Albania, alla qualificazione agli Europei che, con De Biasi e Tramezzani alla guida è diventata clamorosa realtà. L'ex difensore e vice allenatore della Nazionale, parla di Hysaj come di uno dei migliori interpreti futuri nel ruolo, ma Elseid non si monta la testa: "Sono contento per la sua stima, ma ho sentito tante cose simili. Non sono un ipocrita, i giornali li leggo ma cerco di restare con i piedi per terra. In questo mestiere serve anche tanta fortuna, a volte magari fai tutto perfettamente ma non fai parte dei piani dell’allenatore. Bisogna solo lavorare".
Infine, la chiosa è dedicata, come spesso accade, allo scudetto: "E’ presto, siamo solo a dicembre e manca tanto. Ci sono tante squadre forti, noi stiamo facendo bene ma a volte ci facciamo bloccare dalle piccole: è un problema".