Due squadre dall'ossatura completamente diversa, eppure ciniche, spietate ed efficaci alla stessa maniera. Napoli ed Inter, rispettivamente seconda e prima del campionato di calcio di Serie A, si affronteranno questa sera allo Stadio San Paolo di Fuorigrotta nel posticipo della quattordicesima giornata del massimo campionato italiano e lo faranno giocandosi una fetta di primato. Scudetto? Assolutamente prematuro parlarne, anche se è evidente che dopo un terzo di campionato le squadre di Sarri e Mancini si sono attestate come due delle pretendenti finali al trono, anche se ci sono ancora troppo sfide da qui alla fine della stagione.
Big match, dunque, che tra poco meno di cinque ore andrà in scena nel catino infernale partenopeo, teatro dei successi della squadra di Sarri che davanti al proprio pubblico ha fallito soltanto il battesimo, pareggiando contro la Sampdoria dilapidando il doppio vantaggio firmato Higuain. Da allora, solo successi tra le mura amiche tra campionato e coppa, con Lazio, Juventus e Fiorentina che hanno raccolto solo il magro bottino di due reti, a fronte delle 9 subite. Così come il Napoli non sbaglia un colpo, però, anche l'Inter di Mancini, con armi del tutto diverse, è sempre uscita a testa alta dalle trasferte fin qui giocate: quattro le vittorie in sei sfide lontano da San Siro, con Handanovic che si è chinato soltanto tre volte a raccogliere il pallone nella sua porta.
La gara di stasera metterà di fronte due delle migliori squadre di questo inizio di stagione, ma cosa dobbiamo aspettarci dal match? Due squadre che si affronteranno a viso aperto o una partita a scacchi?
L'enigmatica formazione che Mancini sta custodendo con cura non ci permette di avere un quadro complessivo della situazione ben delineato, anche se con ogni probabilità, lo jesino dovrebbe accantonare l'idea del 3-5-2 per affidarsi ad un 4-3-3 molto ermetico e poco propositivo, se non di rimessa. Spazio dunque ad una gara a scacchi, dove potrebbe prevalere l'intento del non-gioco piuttosto che l'affrontarsi a viso aperto. Ovviamente le caratteristiche che hanno condizionato l'inizio di campionato dei neroazzurri non verranno affatto snaturate ed è per questo che gli ospiti, presumibilmente, arrivarenno in Campania con l'idea di giocarsi la sfida chiudendosi nella propria metà campo, facendo densità sulla trequarti difensiva e ripartendo in contropiede.
Legittimo quanto inevitabile: Mancini è ben conscio sia dell'irruenza dei partenopei, in pressione come in fase di possesso palla, che della forza e delle potenzialità dei singoli del Napoli, a partire da Hamsik per finire al trio offensivo. Motivo per il quale l'ex allenatore del City si guarderà bene dal fronteggiare gli azzurri a viso aperto, esponendosi alle contro-offensive partenopee e sbilanciare oltremodo la sua squadra alzando eccessivamente il proprio baricentro d'azione (1, la difesa alta dell'Inter costringe Miranda a fermare con un fallo Kalinic, prendendosi anche il rosso). Tuttavia, sarà importante ai fini del risultato non eccedere con la prudenza, che potrebbe far abbassare eccessivamente la squadra lasciandola alla mercé delle offensive napoletane.
Inter che, come vediamo nell'immagine (2, che nel caso specifico portò all'errore di Handanovic ed al rigore dello 0-1 di Ilicic), dovrà essere brava inoltre a superare la prima linea di pressing asfissiante napoletana, che con ogni probabilità tenterà in prima battuta di aggredire il possesso palla degli ospiti, così come fece la Fiorentina di Paulo Sousa a Milano, fruttando successivamente una roboante vittoria. Le non esaltanti doti di palleggio della squadra di Mancini potrebbero essere un punto di forza per il Napoli, che così come fatto dalla squadra gigliata potrebbe prendere in cosegna, a uomo, tutti gli interpreti di difesa e centrocampo avversari.
Gara che, dunque, potrebbe essere bloccata ed essere decisa, oppure aperta, da una giocata di un singolo. Napoli che proverà a sfruttare, come spesso accade, la prorompenza sugli esterni d'attacco, dove nella maggior parte dei casi è a sinistra che i partenopei sviluppano le loro azioni: così come fatto da Ilicic nell'istantanea (3, lo sloveno nonostante l'ottimo piazzamento della difesa, calcia indisturbato verso Handanovic, propiziando il raddoppio), Insigne potrebbe accentrarsi partendo dalla parte opposta ed imbeccare i tagli di Callejon ed Allan lato debole, così come quelli di Higuain in area (Kalinic nell'occasione), abile a raggiungere per primo un rimpallo dopo la parata del portiere neroazzurro. Altro aspetto sul quale l'Inter non potrà farsi trovare impreparata è la conquista dei palloni vaganti o delle cosiddette 'seconde palle', che non dovranno premettere al Napoli di presentarsi in superiorità numerica mettendo sotto scacco la difesa.
Ed il Napoli? Dove può vincere Sarri?
Per quanto difficile paragonare la sfida contro la Fiorentina a quella di stasera contro il Napoli, in quanto in quella gara Mancini si schierò con la difesa a tre (si nota nella foto con Telles a sinistra e Perisic a destra con Medel, Miranda, successivamente espulso, e Santon al centro) mentre stasera dovrebbe riproporre il brasiliano ex Atletico con Murillo centralmente, prendiamo ad esempio un'altra azione viola per andare a scoprire dove Sarri dovrà puntare per scardinare la resistenza interista.
In questo caso è Vecino (play basso, come Jorginho) a creare la superiorità, prima spezzando il raddoppio di Palacio, poi servendo Borja Valero (Hamsik?) tra le linee, cogliendo Melo e Kondogbia oltre la linea della palla e costringendo Medel ad uscire attirato dalla sfera stessa. Il duo della Fiorentina, con due passaggi ficcanti e precisi, mette sotto scacco l'interà difesa interista. Principio fondamentale per il Napoli trovare l'uomo tra le linee avversarie, rompendo la linea idealmente maginot della squadra avversaria: importantissimo per gli azzurri trovare lo slovacco o Allan tra centrocampo e difesa, allargando il campo con Insigne (o Ghoulam in sovrapposizione) o Callejon dalla parte opposta, creando spazio centralmente per l'uno contro uno di Higuain. In quest'altra occasione (dello 0-3), l'Hamsik di turno imbecca Alonso sull'out mancino, che salta Perisic ed appoggia per Kalinic centralmente: azione alquanto familare con le peculiarità azzurre (vedi i due gol di Verona contro Chievo ed Hellas nati dall'assist di Ghoulam e Insigne per Higuain).
Altra situazione che il Napoli potrebbe sfruttare, come detto, è la capacità di pressare l'avversaria non permettendo ai palleggiatori avversari di imbastire le proprie trame di gioco (nelle foto contro Fiorentina e Juventus ha dato i frutti sperati). La quadratura tattica dei partenopei, andata via via migliorandosi nel corso delle giornate e consolidatasi nelle ultime sfide nelle quali Reina non ha mai subito gol, potrebbe essere un punto a favore dei partenopei qualora decidessero di aggredire l'Inter.
Azzurri che, infine, dovranno essere bravi, nelle sortite offensive della squadra di Mancini a togliere rifornimenti alle bocche da fuoco neroazzurre, cioè a quei giocatori in grado, come Ilicic (Jovetic?) nella foto (palla scoperta, lancio per Kalinic (Icardi o Ljajic?) che fa 1-1), di creare un'occasione da rete in pochi attimi e con tocchi di prima. Pressione costante sulla palla e difesa attenta, non come in questo caso con Albiol nettamente fuori posizione, ad evitare di perdere banalmente le marcature e la distanza tra gli interpreti.