"Nessuna. Voglio giocare la partita come tutti e vincerla".
Non risponde alla provocazione lanciata nella giornata di ieri da Felipe Melo. Il Gonzalo Higuain di questa stagione sembra diverso anche in questo: in una ritrovatà tranquillità, una stabilità mentale che gli ha permesso, unita alla fiducia trasmessagli da Maurizio Sarri, di trascinare il Napoli al secondo posto a suon di gol, assist e leadership.
Tuttavia, così come il suo allenatore, Higuain non vuole sentir parare di scudetto: "No, è troppo presto per dirlo. Non sarà una giornata decisiva, ma importante sì perché vale il primo posto".
Sarà però una partita inevitabilmente emozionante per i tifosi, che sognano il sorpasso ai neroazzurri lunedì sera. Higuain parla così dell'apporto del pubblico di fede partenopea, al San Paolo, che ha trascinato il Napoli in questo breve inizio di stagione: "Quando i nostri tifosi sono con noi diventiamo ancora più forti. Noi abbiamo bisogno di loro e loro hanno bisogno di noi: questo è il tandem perfetto per lottare e per vincere".
Il Pipita che sveste i panni del centravanti più forte del campionato, non sbilanciandosi in opinioni personali, ma anlizzando chi lo ha maggiormente sorpreso in questo inizio di stagione: "È una valutazione per gli altri, non per me. Sono ancora giovane, credo di poter ancora crescere e imparare, io ho in mente solo questo. Chi sono i miei rivali? Sono arrivati nuovi giocatori come Kalinic, Dzeko, Mandzukic e giornata dopo giornata stanno dimostrando cosa valgono. Icardi? Non è da tutti avere 22 anni ed essere il capitano dell’Inter. Può ancora migliorare, dipende solo da lui".
Napoli-Inter sarà la sfida ed il confronto tra due stili diversi: bel gioco da una parte, cinismo e fisicità dall'altra. "A me interessa solo il nostro gioco. Studieremo i loro video, ma dopo dobbiamo solo concentrarci nel fare quello che sappiamo". Si è dibattuto molto, successivamente, sulla dipendenza del Napoli dal Pipita, ma l'argentino non ne vuole sentir parlare: "No, al 100%! Hanno giocato senza di me 6 o 7 partite e le hanno vinte. Però sognare è lecito e chi dice che non sogna lo scudetto dice una bugia. D’altra parte è anche vero quello che dice il mister: ragionare partita dopo partita".
Si è sempre parlato del rapporto tra Higuain e Sarri, che il toscano ha sempre definito schietto e vero: stavolta tocca al centravanti argentino analizzare i motivi che lo hanno scosso dal punto di vista emotivo. "Io e il mister abbiamo parlato a Dimaro e questo incontro mi ha cambiato, perché ho visto un uomo vero che dice a tutti quello che deve dire, me compreso. Non si deve essere troppo intelligenti per capire che lui ha avuto un ruolo nel mio miglioramento. Rispetto al fatto che l’anno scorso fossi più nervoso non lo condivido, è solo che i risultati ora sono migliori. Che cos’ha di speciale Sarri? Si è dimostrato umile con tutti. Poi dice quello che pensa ed essere onesti è la cosa più importante. Magari non ti piace tutto quello che ti dice, ma quello che non ti piace te lo dice per farti migliorare".
Infine, sul suo rapporto con la città di Napoli: "Città speciale, nel bene e nel male. La gente è stata straordinaria con me dal primo giorno, ogni volta che gioco a San Paolo me lo fa sentire. Io ho solo parole d’amore e di ringraziamento. Riesce a uscire di casa? Poco, tento di conoscere la città, ma dopo tre anni ancora non la conosco al 100%, questo dà l’idea di quanto esco. Poi da casa mia c’è una vista meravigliosa".