Philippe Mexes nel corso della carriera ha avuto momenti di alti e bassi, soprattutto dovuti al suo carattere e ad un controllo su se stesso non sempre all'altezza. Il francese ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport anche di questo.
Si parte esattamente da questo, ricordando l'episodio con Mauri dello scorso campionato: "Subito dopo aver commesso quell’errore ho chiesto scusa, mi è dispiaciuto molto. Soprattutto per i miei figli che hanno guardato la partita, ai loro amici che pensano magari che io sono cattivo. Ma è difficile guardare con un altro occhio certe situazioni. Poi dopo qualche mese è arrivato un gol importante in una partita decisiva. Sempre all’Olimpico, sempre contro la Lazio. Questa è l’immagine della mia carriera. Cosa è successo con Mauri? Quello era un periodo in cui qui al Milan stavamo facendo di tutto per tornare a essere il Milan, una grande squadra. Mi sentivo addosso una grande responsabilità. Non volevo, non voglio fare l’eroe, ma non ragiono più quando vedo un’ingiustizia. Sono sempre concentratissimo in campo, a volte riesco a ragionare e a volte no." Si parla anche del passato del Milan e del rapporto che Mexes ha con il Presidente Berlusconi: "Onestamente quando il presidente viene a Milanello ci parla come fosse un buon papà. Dice un sacco di cose: sui capelli, sugli orecchini, sui tatuaggi... Non ci siamo mai trovati da soli a parlare, ma penso che di me gli piaccia la mia tenacia, la voglia di non mollare mai. Io sono al quinto anno di Milan. Ho vissuto un cambiamento importante. Dal Milan di Nesta, Seedorf, Inzaghi, Ambrosini, Gattuso a quello attuale che non è andato bene, non ha ancora un’anima vincente come quello di prima. Anche se non sono Maldini o Nesta, ho cercato di dare il mio contributo in campo e fuori."
A Mexes non sono mai mancate personalità e coraggio. Al Milan adesso mancano leader e il francese si sente pronto ad assumere questo incarico nello spogliatoio: "Io leader di questo Milan? Forse. Un po’ più leader rispetto agli altri. Ma essere leader non vuole dire essere più forte. Si sono accorti della mia sincerità. Sono sempre stato così, fra alti e bassi." Per molti Mexes potrebbe essere il compagno di reparto ideale di Romagnoli. Il francese parla così del classe 1995: "Se sono il compagno ideale per Romagnoli? Per Alessio non è stato semplice gestire il suo posto da titolare, considerati i soldi spesi per lui. Ma su questo non c’entra niente. Consigli? Certo, per migliorare deve stare più tranquillo, anche se non gioco cerco di supportarlo sempre." Ad inizio stagione sembrava che Mihajlovic non volesse confermare Mexes, ma è lo stesso francese a chiarire come sono andate le cose: "Cos’è successo con il mister? Mi sono chiarito da subito con lui prima che firmassi il contratto. C’è stata la possibilità di parlarci, ha avuto la possibilità di potermi conoscere e adesso mi apprezza. Quali erano i suoi dubbi? Sicuramente in allenamento le mie performances non sono le migliori come velocità e resistenza. Ma posso giocare sempre e ovunque, sono affidabile. La mia mentalità gli è piaciuta molto."