"L’U.C. Sampdoria comunica che il signor Walter Zenga è stato sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra. Dispiaciuti per l’anticipata conclusione del rapporto professionale, il presidente Massimo Ferrero e tutta la società augurano a Walter Zenga il più grande in bocca al lupo per il prosieguo della carriera"
Parole di rito, apparse sul sito ufficiale del club, che pongono un punto su un rapporto in essere dalla scorsa estate. Walter Zenga saluta Genova e la Sampdoria, fatale la battuta d'arresto nel posticipo domenicale contro la Fiorentina di Paulo Sousa. Sconfitta indigesta, non tanto nelle proporzioni, quanto nell'atteggiamento maturato in campo. Un undici senza filo di continuità, privo della necessaria energia - di testa e di gambe - una sorta di resa preventiva a una delle squadre di maggior rango dell'attuale massima serie.
La classifica, al momento, non condanna Zenga - decima posizione a quota 16 - ma qualcosa all'interno dello spogliatoio scricchiola. La pausa è l'opportuno momento per ribaltare l'attuale situazione e ripartire con una guida tecnica nuova. Un nome solo al comando, Vincenzo Montella.
Nuovi contatti nel pomeriggio, Ferrero tratta sull'asse Genova - Firenze per smorzare la richiesta di Della Valle, che, per liberare l'Aeroplanino, chiede l'importo della clausola rescissoria, 5 milioni di euro.
L'avventura di Zenga si chiude dopo 12 giornate, condite da 4 successi, altrettanti pari e altrettante battute d'arresto. Alla marcia in campionato, si somma la debacle europea, l'uscita di scena nel preliminare con il Vojvodina. Futuro incerto per l'ex Uomo Ragno.