Nonostante il decimo posto, le discrete prestazioni casalinghe contro Roma, Inter e tutte le squadre che si sono presentate al Luigi Ferraris di Genova, la sconfitta rimediata senza opporre mai resistenza da parte della Sampdoria contro la Fiorentina ieri sera costerà cara a Walter Zenga, che, stando a quanto riportato nelle ultime ore, verrà esonerato dall'incarico di capo allenatore dei doriani. La decisione è stata presa dalla dirigenza al termine di un lunghissimo conciliabolo avuto in giornata tra il presidente Massimo Ferrero ed il direttore Carlo Osti che, spinti dalla pressione incessante della piazza, hanno preferito dare il benservito all'ex allenatore di Palermo e Catania tra le altre.
Dovrebbe dunque finire così l'avventura dell'uomo ragno alla guida della Sampdoria, durata soltanto poco più di tre mesi (ritiro incluso) che hanno visto la squadra blucerchiata trovare risultati, motivazioni e fame di successi soltanto davanti al pubblico amico ed in presenza di squadre modeste alla portata di Eder, Muriel e soci. Al contempo la Sampdoria è sembrata vuota e con scarsissima personalità in tutte le trasferte disputate, in controtendenza soprattutto con quanto mostrato per carattere nella passata stagione. La sensazione è che Palombo e compagni, rimasti orfani del motivatore serbo, non siano riusciti a ricevere gli stimoli giusti dall'ex portiere, che ha inoltre pagato la precoce eliminazione subita in Europa League ad opera del modesto Vojvodina, che ha aperto una ferita sanguinosa nella tifoseria blucerchiata.
Ancora forti dubbi su chi rileverà il posto di Zenga, con Ferrero che sembra orientato verso la scelta, ed il ritorno, di Luigi Del Neri, oppure concedere una seconda chance ad Eugenio Corini dopo la sfortunata parentesi alla guida del Chievo. Tuttavia, il sogno della dirigenza doriana sembrerebbe quello di riportare Vincenzo Montella a Marassi, che dopo Mihajlovic e Zenga sarebbe il terzo allenatore ad aver vestito la maglia blucerchiata a sedere sulla panchina della Samp. L'approccio, però, sembra tutt'altro che semplice ed il ritorno dell'aeroplanino alquanto difficile.