Quattro partite, quattro vittorie. Il Napoli formato europeo vince e convince contro i malcapitati danesi del Midtjylland che al San Paolo in partita non ci entrano mai. Gli azzurri archiviano la pratica già nel primo tempo, chiuso in vantaggio per 3-0 grazie al gol che apre le danze di El Kaddouri ed alla doppietta di Gabbiadini, prima che Maggio e Callejon rifilino la seconda manita in altrettante gare nel catino di Fuorigrotta nella ripresa. Sarri stacca il pass per gli ottavi, confermandosi come migliore attacco dell'Europa League con 16 gol e miglior difesa con una sola rete al passivo.
L'allenatore toscano sceglie ancora Reina tra i pali, con Koulibaly che vince il ballottaggio con Albiol al centro della difesa con Chiriches, mentre Maggio e Strinic sono confermati terzini così come nella gara di Herning. David Lopez e Valdifiori compongono con Hamsik il terzetto di mediana, con El Kaddouri che, come prevedibile, sostituisce e fa rifiatare Callejon, che farà staffetta con Insigne, che parte largo sulla destra. Gabbiadini di punta.
Bastano due giri di orologio per capire l'andamento della gara, con El Kaddouri che viene imbeccato perfettamente alle spalle della difesa: l'ex Torino aggancia alla perfezione, ma viene sbilanciato al momento del tiro. E' solo il preludio al vantaggio dei campani, che arriva puntuale con un'azione fotocopia, dopo un possesso palla prolungato che caratterizzerà tutta la durata della gara: un ottimo Valdifiori imbecca Insigne, che trova ancora il marocchino oltre la linea difensiva danese (in tutti i sensi), che però stavolta con il mancino non fallisce. Il Napoli è padrone assoluto del campo, con gli ospiti che si fanno vedere con una sterile conclusione di Onuachu dai 35 metri bloccata da Reina. Gabbiadini non si vede moltissimo in fase di manovra, ma si fa trovare puntuale sulle respinte della difesa danese: è il minuto 23 quando, ancora su assist di Insigne, l'ex Sampdoria batte di sinistro l'incolpevole Andersen per il raddoppio. Non c'è gara, il Napoli dilaga in lungo ed in largo senza però premere sull'acceleratore: Insigne inventa per i compagni, Hamsik si inserisce con i tempi giusti, ma eccede spesso. Il talento partenopeo cerca con il destro a giro di mettere la firma personale, ma trova pronta la risposta dell'estremo difensore avversario. Il tris è questione di tempo ed arriva a poco dal termine del primo tempo, ancora con Gabbiadini, lesto a respingere in rete una corta respinta della difesa di Thorup in bambola.
La ripresa è, così come il primo tempo, un monologo, anche se i ritmi imposti dal Napoli sono notevolmente più blandi (non che nel primo tempo non lo fossero). Gli azzurri prediligono il gioco a terra, ma raramente accelerano con le classiche verticalizzazioni e lavorano ai fianchi dei danesi che stancamente si trascinano verso il fischio finale nella loro lentissima agonia. La coperta ospite è corta ed il giro palla del Napoli favorisce, sulla destra, l'inserimento di Maggio: l'ex Fiorentina, da capitano, trafigge Andersen con un preciso diagonale di destro, tornando al golo dopo quasi tre anni. Il Midtjylland si ravviva con l'ingresso in campo di Pione Sisto, che almeno ci mette un pò di verve. Reina si oppone in uscita sventando l'unica minaccia della serata, prima che dalla parte opposta Callejon, ad un quarto d'ora dal termine mandi i titoli di coda con il primo gol da calcio d'angolo dell'era Sarri.