E' un Napoli che vince e soprattutto convince quello creato a idea e somiglianza del suo Empoli da Maurizio Sarri. Ovviamente con le dovute proporzioni il tecnico di Figline Valdarno, nato a Bagnoli, è riuscito a cucire un sistema di gioco adatto alle caratteristiche dei suoi interpreti, senza mai snaturarne sia le loro prerogative principali, mettendoli a loro agio, e soprattutto senza dover cambiare credo e filosofia di pensiero. Napoli, il Napoli ed i suoi giocatori sono riusciti a creare un connubio con l'allenatore venuto dalla provincia.
Uno dei capisaldi della squadra partenopea è ovviamente Pepe Reina, collante numero uno del gruppo e portiere di sicuro affidamento. Lo spagnolo è tornato a 'casa' (come lui stesso aveva dichiarato qualche tempo fa), dopo la breve parentesi bavarese. Di ritorno da Herning, dove il Napoli ha collezionato la terza vittoria di seguito in Europa League, il portiere iberico ex Liverpool ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport.
"Quello che conta è far bene ovunque. È chiaro che siamo ancora all’inizio, la corsa è lunga. Viviamo un gran momento, fisico e mentale. Il segreto? Consideriamo tutte le avversarie allo stesso modo, al di là del loro valore".
I risultati del Napoli, soprattutto con alla guida un allenatore inesperto a certi livelli, sono sulla bocca di tutti. Ad agosto erano più i dubbi, confermati nelle prime tre gare di campionato, ad aleggiare attorno al gruppo partenopeo, che successivamente ha spiccato il volo e punta dritto al primato in classifica. Questa la ricetta di Reina.
"Tutti si chiedono il motivo dei nostri risultati. In effetti, abbiamo capito in poche settimane che cosa vuole l’allenatore da ciascuno di noi. Sarri è un uomo intelligente, sa arrivare al calciatore, sa come entrare nella testa e nel suo cuore. Poi, è uno che insegna calcio, che non ha paura di affrontarti e dirti le cose in faccia".
Un altro dei motivi fondamentali per il quale il portiere spagnolo è stato richiamato è stato per il suo essere leader naturale all'interno del gruppo. Reina spiega, in poche parole, questo aspetto.
"Sono qui per essere protagonista, dissi sì al presidente quando nemmeno sapevo chi sarebbe stato l’allenatore, col solo scopo di condividere il progetto. A questo gruppo ho portato la mia esperienza e la voglia di lavorare. Ora, tutti insieme vogliamo fare grande il Napoli. Io leader? È bello che la gente mi veda come un esempio da seguire".
Infine, è inevitabile non parlare di Scudetto. Il portiere non si sottrae affatto alla domanda e conferma le possibilità che ci sarebbero in un campionato senza un padrone.
"La Serie A è senza padrone. Ci sono 4-5 squadre che possono vincere ed il Napoli è tra queste. Però, sarebbe una stupidata parlare adesso di obiettivi a lunga scadenza, il nostro unico scopo dovrà essere battere il Chievo. Certo, la Champions League mi manca e sono qui per giocarla il prossimo anno".