Non è stato di certo facile il trasferimento al Napoli per Mirko Valdifiori (36 le sue presenze con L'Empoli nella stagione scorsa) che si è trovato di fronte una realtà completamente nuova e diversa rispetto alla sua quotidianità precedente. Caricato sin da subito di responsabilità e fortemente voluto da Sarri (suo grande maestro) il centrocampista romagnolo ha trovato non poche difficoltà nell'ambientarsi ad un squadra , ambiente, e città di rango e spessore sicuramente più elevato rispetto alla tranquilla Empoli.
Lo scotto da pagare è stato sin da subito alto, con pesanti critiche ricevute dopo le prime sortite in maglia azzurra e adesso virate sulla "faida" attuale con il compagno di reparto Jorginho. A questa domanda proposta dalla stampa, si mostra pacato e sicuro di giocarsi le sue chance: "Ben venga il dualismo con Jorginho, sono arrivato in una grande squadra e ci saranno tante partite, dovrò solo allenarmi al meglio e farmi trovare pronto quando verrò chiamato in causa".
Al suo arrivo nello spogliatoio l'emozione fremeva sin dai primi passaggi con i nuovi compagni: "Ricordo il primo giorno in cui sono andato a firmare a Castelvolturno di aver visto l'armadietto di Higuain ed altri grandi, fa un certo effetto ma poi ti mettono subito a tuo agio, sono grandi campioni ma prima di tutto bravi ragazzi".
Continuando si racconta, parlando dei suoi modelli calcistici sin dalle primissime battute che sui suoi nuovi supporters: "Il mio idolo era Veron, poi giocando a calcio negli anni il mio modello è diventato Pirlo. Arrivando a Napoli ho trovato il calore della gente, dovunque vada".
Sul suo di momento, e di quello del Napoli fa da scudo alle critiche ricevute e manifestando per Sarri tutto il suo rispetto e dedizione, esplicandone anche i concetti chiave ed essenziali della sua filosofia di calcio: "Il nostro è un gruppo che ha seguito sin dal primo giorno l'allenatore: c'è affiatamento, voglia di far bene e continuare a stupire - continua Valdifiori - Stiamo raccogliendo buoni risultati ed abbiamo un'identità di squadra.
Nella gara con la Sampdoria abbiamo fatto un primo tempo incredibile, poi c'è stato un 1-2 pazzesco ma abbiamo avuto la consapevolezza di aver raggiunto un grande livello per 50-60 minuti, ci hanno dato fiducia. L'idea di gioco di Sarri è rimasta la stessa, difesa alta e pressing alto compresi: moduli o non moduli, quello che abbiamo trovato è una solidità di squadra. Il mister in panchina soffre per il non poter fumare..( ride n.d.r.). Ricordo fosse felice dopo il 5-0 al Bruges, aveva visto finalmente il suo lavoro dare i frutti. Il nostro rapporto è buono, abbiamo raggiunto traguardi insieme ad Empoli ma il mister guarda il campo: non ho giocato per tre partite, ma ho continuato a lavorare per dare il meglio".
Ultime battute sulla nazionale, e su Conte, dove mira a tornare al più presto, questo però possibile solo grazie alle prestazioni con la casacca azzurra del Napoli: "Ovvio che quando ho fatto l'esordio sia stato indimenticabile, ma passa per il lavoro che farò a Napoli. Se arriverà, ben venga, ora mi concentro sulla avventura qui a Napoli e faccio i complimenti per la qualificazione ai ragazzi. Conte un martello? Giustamente per raggiungere grandi risultati si lavora, e con entusiasmo".