Un Napoli spettacolare quello visto alla Scala del calcio domenica sera contro un fin troppo piccolo e fragile Milan. Gli azzurri hanno voltato pagina dopo le difficoltà iniziali, passando da squadra che lottava in zona-salvezza al sesto posto in appena quattro giornate. Tre vittorie (Lazio, Juve e Milan) e nonostante le solite voci che tendono a destabilizzare l'ambiente nonostante queste prestazioni, la stagione del Napoli è ad un passo dalla svolta. Alla ripresa del campionato arriva la Fiorentina, in un autentico scontro tra stili e filosofie di gioco.
L'artefice della svolta inevitabilmente è Maurizio Sarri, ma il Deus Ex Machina è sempre Aurelio De Laurentiis, che ieri sera è intervenuto ai microfoni di Italia 1 durante la trasmissione Tiki Taka.
Apertura inevitabile per il successo di San Siro, dove il Napoli ha messo in mostra e confermato tutti i progressi delle ultime giornate. Un successo importante anche sotto il punto di vista sociale: "E' importante per i tanti napoletani che vivono anche al nord e subiscono gli sfottò, avranno avuto anche loro per una volta uno sguardo altezzoso. E' un regalo che abbiamo fatto ai napoletani di Napoli, ma non solo, anche se noi lavoriamo per tutti loro".
Si passa al campo ed alle critiche di qualche settimana fa. Le ultime parole del presidente del Napoli servirono a far scudo sul lavoro del mister toscano dopo il pareggio di Empoli, che arrivava dopo le prime deludenti prestazioni. De Laurentiis risponde così: "Noi ignoriamo che quando arriva qualcuno nuovo si deve amalgamare. Le prime partite sono sempre un punto interrogativo e serve grande pazienza e nervi saldi. I tifosi vogliono tutto e subito, anche i media se la sono presa con i media dicendo che ha fatto C e B ed un solo anno di A. Io invece ero convinto e ne sono conquistato, perciò dicevo prendetevala con me se dovete prendervela con qualcuno".
L'attenzione si sposta, successivamente sulla scelta dell'allenatore toscano che sta stupendo tutti. Il numero uno azzurro conferma che prima di lui aveva sondato altri terreni, ma spiega anche i motivi per i quali ha poi scelto Sarri: "Avevo pensato a Klopp, ad uno spagnolo per continuare questa sequenza perchè molti giocatori sono spagnoli (Emery, ndr) e poi Mihajlovic e Sarri. Mi piaceva il piglio di Sinisa, ma s'è manifestato quando al secondo incontro mi disse 'presidente lei è scomparso per due settimane' e questi toni come se dovessi essere a disposizione sua 24h al giorno tra cinema, parchi a tema, la Cina e gli Usa non è che non ho niente da fare".
Però è stato convinto e stregato da Sarri, questi i motivi princilapi: "Avevo bisogno di un umile professore come Sarri. Poi l'ho conosciuto, è uno che legge. Ora devo convincerlo a smettere di fumare, io fumavo più di lui, questa è una sfida. Maurizio quando ha pareggiato a Napoli e poi ci ha battuto 4-2, i media l'hanno eletto a sorpresa, ma non era una cosa estemporanea, ma un lavoro concreto e l'ho chiamato. Mi ha conquistato con la sua intelligente semplicità. E' una persona anche sofisticata, quando sento parlare di tuta dico facciamola finita, sembrano ridicoli con una cravatta che non sanno neanche portare. Benitez mi diceva che i vestiti su misura non gli permettevano di muovere le braccia in campo".
L'ex allenatore dell'Empoli ha firmato un contratto annuale, ma sul rinnovo e sulla possibilità di perderlo se non dovesse rinnovare, ADL è abbastanza chiaro: "Voi vi inventate intere puntate. Sarri ha un contratto che io faccio sempre anche nel cinema, un anno con cinque opzioni per cinque anni. Ogni mese di aprile io ho il diritto di esercitare l'opzione per riconfermarlo. Non per un vantaggio mio, ma anche per lui se un domani dovesse venire e dire la mia avventura qui è finita e non posso darle più niente di interessante. In questo modo eviteremmo di capire come lasciarlo andare. I contratti sono bilaterali, si fanno in due".
Dalla squadra e dall'allenatore, ai singoli. Inevitabile il passaggio sul Magnifico Insigne visto a San Siro: "Quando si unisce ad Higuain, un napoletano con un argentino. Avevamo bisogno di un esponente del mondo napoletano, lui è perfetto, ha una bellissima famiglia ed ha trovato il fiuto del gol con Sarri che l'ha sistemato in un 4-3-3 a lui più adatto".
Lo Scudetto? "Io sono molto scaramantico, ma non è un problema. Il tifoso può dire tutto, il presidente deve stare con i piedi per terra, le insidie sono tante e gli avversari sono tanti. Possono esserci infortuni, squalifiche, le variabili sono tante nel calcio".
Infine una battuta sull'annoso problema dello Stadio: "Nei prossimi mesi saremo impegnati nell'avventura dello stadio. Sto cercando con l'aiuto della regione per 20 ettardi con miei investimenti per un grande vivaio con 10 campi ed un albergo, raggiungibile con la circumvesuviana per tutti i ragazzi da Napoli a Sorrento".