In 45 minuti sembrava che il sipario del teatro fosse stato calato già in anticipo, con il solito finale imbarazzante per l'Udinese: una rete subita, la nona in tutto il campionato, e una difesa che non è riuscita ad evitare di essere bucata per l'ennesima volta. Insomma, sempre la solita storia.Poi sono arrivati altri 45 minuti: i soliti uomini per una rimonta che finalmente si può dire compiuta, dopo quella sfumata al 90' martedì scorso sul tiro di Bruno Fernandes sventato da Diego Lopez.
Domenica nessun grande numero uno ha impedito però ai bianconeri di liberare la gioia dopo l'apnea di un mancato disastro. Badu e Zapata: i volti di una squadra che finalmente non ha gettato la spugna, grazie anche all'innesto nel secondo tempo di Di Natale, fatto entrare da Colantuono in extremis. Mossa che ha ripagato le attese, anche se ciò ha significato ancora una volta puntare sull'elemento più anziano della squadra, che da uomo-gol è diventato l'imprescedibile uomo-assist.
Stabilire dove finiscano i meriti dei friulani e inizino le colpe del Bologna è difficile, non per questo un aspetto prescinde l'altro: la gestione di Delio Rossi dei rossoblu non sta dando grandi risultati, nessuno in più forse di quella del Cola, ma la risposta delle zebrette ha fatto capire una cosa: quella che sembrava una formazione di pesci lessi può ancora riservare emozioni.Si potrebbe elogiare i meriti senza età di Totò, la prontezza di spirito di Zapata, l'agonismo di Badu. Ma ciò distoglierebbe lo sguardo dalla reale situazione odierna del club dei Pozzo: una macchina ancora imperfetta, ben lontana dalla perfezione o quantomeno da una prestazione degna per tutti i 90 minuti. E infatti anche domenica la porta di Karnezis si è gonfiata alle sue spalle.
Il test diretto e insidioso, ad appena alla sesta giornata, è stato passato dai bianconeri. Ciò però non può far star ancora tranquilli gli uomini del Cola, tutt'altro: il fondo della classifica è un piazzamento da sfuggire il prima possibile, iniziando magari a concretizzare la grinta ritrovata anche al Friuli. Per festeggiare finalmente il vero, primo urlo liberartorio di vittoria a Udine.