Napoli show, ma Sarri predica calma: "Crescita sotto tanti aspetti. Lavoriamo per mercoledì"

Il Napoli di Maurizio Sarri si ritrova in poco meno di quattro giorni e dopo la manita al Brugge rifila lo stesso trattamento alla Lazio di Pioli, che non è mai in partita sul prato del San Paolo. Al termine della gara, le parole del tecnico azzurro sulla gara della sua squadra.

Napoli show, ma Sarri predica calma: "Crescita sotto tanti aspetti. Lavoriamo per mercoledì"
Napoli show, ma Sarri predica calma: "Crescita sotto tanti aspetti. Lavoriamo per mercoledì"
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Di Andrea Bugno

La calma è la virtù dei forti. La predica post gara di Maurizio Sarri arriva puntuale in tal senso, a spegnere i facili entusiasmi che hanno riacceso improvvisamente in poco meno di quattro giorni (quelli che sono passati da una manita ad un'altra) l'ardore del popolo napoletano. E' un Sarri visibilmente soddisfatto, e guai a non esserlo dopo aver rifilato con il suo Napoli 10 gol a Brugge e Lazio in quattro giorni con egual trattamento, ma anche cauto e conscio sia delle potenzialità della sua squadra, ma anche dei numerosi dettagli ancora da curare e migliorare. 

Dopo le difficoltà di inizio stagione, iniziano ad arrivare i successi e le soddisfazioni, anche se ad oggi, la squadra partenopea è ancora a -7 dalla vetta e ben lontana dalle prime della classe. Testa e corpo, dunque a mercoledì, con il Carpi nel mirino, perché dopo aver riempito la pancia in quattro giorni, l'importante è non sentirsi mai sazi.

Lo sa bene Sarri, che nel post gara ai microfoni delle varie emittenti televisive ha analizzato la sfida ed il futuro prossimo: "Abbiamo fatto bene, c’è stato un buon approccio alla gara. Abbiamo messo sotto gli avversari dall’inizio, dopo i primi gol è stato tutto più semplice. La Lazio ha giocato in trasferta giovedì sera, è sempre difficile trovarsi sotto di due gol dopo pochi minuti. Non ero preoccupato a inizio stagione, così come adesso non penso che i problemi siano tutti risolti. Ora lavoriamo per mercoledì”.

La chiave dei successi, probabilmente, deriva in parte dal cambio di modulo, anche se a prescindere dalla disposizione tattica, quello che esce alla distanza è il calcio predicato dal toscano: pressing asfissiante, condizione finalmente accettabile, uno massimo due tocchi in fase di possesso, verticalizzazioni ed inserimenti. In tal senso arriva l'analisi del mister: "Non credo, la squadra è cresciuta sotto tanti aspetti. Il 4-3-3 può darci qualche preoccupazione difensiva in meno. A che punto siamo?  Non so, è una domanda alla quale non so rispondere. Tuttavia so che abbiamo un margine di crescita. Spero che la percentuale non sia altissima, così possiamo migliorare ancora tantissimo. Le idee non sono cambiate, sono cambiate solo le posizioni di partenza. A livello difensivo, il 4-3-3 ci dà qualcosa in più. Mertens e Callejon si esaltano con questo modulo, per Insigne cambia poco. Gabbiadini forse è quello più adatto a giocare a due punte".

Su Callejon, Higuain e sul momento di Insigne sul dualismo con Mertens: "Callejon ttacca bene gli spazi, ha buona velocità. Il 4-3-3 è una soluzione ideale per lui, così come per Mertens. Oggi è rimasto fuori perché Lorenzo aveva riposato giovedì ed avevo visto José bene nell'allenamento di ieri. Dries sarà pronto per mercoledì. Higuain è un fuoriclasse, però credo che se riuscisse ad imparare ad attaccare la porta quando andiamo sul fondo farebbe molti più gol". Successivamente su Koulibaly e Jorginho: "Ho schierato gli stessi quattro per dargli fiducia e continuità. Ha fatto 85 minuti ottimi e poi 5 di cazzate. Può diventare un giocatore importante a livello europeo. Pochi in giro hanno le sue qualità fisiche, tecnicamente è migliorabile ma comunque non butta mai via la palla. Lui (il brasiliano) sta diventando bravo anche in fase difensiva, sulle traiettorie e le seconde palle. In impostazione sta velocizzando evitando il terzo tocco, ma può migliorare in verticalizzazione, ma io lo reputo un giocatore d'alto livello già da Verona. E' come Valdifiori, a due farebbe fatica". 

Sugli obiettivi stagionali, infine: "Scudetto? A Napoli ci si butta giù con facilità. Diciamo che ha detto una bestemmia. A cosa puntiamo? Non credo che 90’ possano cambiare una stagione, ma la cambiano i punti. In classifica, adesso, siamo a metà classifica".